Roberto Saviano, lo scrittore italiano famoso per il suo romanzo d’esordio “Gomorra”, riflette sul suo percorso letterario e rivela che se potesse tornare indietro, farebbe scelte diverse. L’autore ha recentemente dato voce al suo libro attraverso un audiolibro in esclusiva su Audible, ma ammette di aver avuto dei dubbi riguardo al modo in cui ha affrontato il tema.

Sebbene “Gomorra” sia diventato un bestseller mondiale, Saviano afferma di averlo scritto con troppa enfasi sull’aspetto d’inchiesta, trascurando l’aspetto letterario e culturale. L’autore spiega che avrebbe potuto farlo leggere da un attore anziché affrontare personalmente la tortura di tornare nel luogo che tanto lo ha determinato e devastato. Nonostante ciò, Saviano riconosce che il libro è parte integrante della sua vita e che le dinamiche di potere e studio legate ad esso sono diventate una vera ossessione.

Tornando a “Gomorra” attraverso l’audiolibro, Saviano rivive tutte le emozioni che ha provato durante la stesura del libro: dalla nausea all’odio, dalla nostalgia al rinnovo del dolore. Leggerlo significa ritrovarsi di fronte alla storia che ha segnato la sua vita, un libro che l’ha distrutto ma che non può ignorare.

Saviano ammette che non avrebbe mai immaginato che “Gomorra” avrebbe generato un così feroce attacco e che avrebbe avuto un impatto così significativo. Il mondo di cui parlava nel libro non aveva mai ricevuto una tale esposizione, e questo ha contribuito al suo successo internazionale.

L’autore attribuisce il successo di “Gomorra” al fatto che il libro è un ibrido: non è un saggio accademico, un romanzo di finzione, un giallo o un reportage, ma contiene elementi di tutti questi generi. Questo equilibrio strano rende il romanzo accessibile a diversi tipi di lettori e permette loro di raggiungere verità storiche attraverso uno stile letterario coinvolgente.

Leggendo “Gomorra” per l’audiolibro, Saviano ha dovuto affrontare il suo incubo personale: dover rimanere a lungo con le sue parole. Tuttavia, durante il processo, ha avuto un momento di riconciliazione inaspettato. Ha provato una forte nostalgia per la sua vespa nera e ha ritrovato la sua scrittura identica a quella del passato. Questa scoperta lo ha stupito, poiché molti scrittori non si riconoscono più nella loro scrittura passata.

Negli ultimi vent’anni, molto è cambiato per Saviano e per il tema che ha trattato in “Gomorra”. L’attenzione verso questi argomenti è tornata ad essere come 25 anni fa, ma le conseguenze sono evidenti: da Napoli città di guerra a Napoli città del turismo. Le persone che accusavano Saviano di aver diffamato la città hanno ora la prova che stavano dicendo sciocchezze, poiché Napoli è diventata una meta turistica popolare. Questo dimostra che quando si accende una luce sulla comprensione di una realtà, non bisogna mai temere di mostrare l’orrore e la contraddizione, perché ciò che si apre alla comprensione attrae.

Saviano ha recentemente ottenuto una piccola vittoria con il suo programma televisivo “Insider” sulla Rai. Questo successo è stato possibile grazie all’impegno dell’Associazione Familiari delle Vittime di Mafia, di Articolo 21 e WikiMafia, che hanno lottato per ottenere risposte sul perché il programma era stato bloccato.

Il futuro di Saviano vede altri progetti in arrivo. Sta lavorando a un nuovo podcast con un tema internazionale e sta portando il suo libro “Noi due ci apparteniamo” in teatro con lo spettacolo “Appartenere”, che tratta il concetto di appartenenza. Riguardo alle prossime elezioni europee, Saviano sostiene l’importanza di votare e avverte del rischio che le destre si facciano portavoce esclusivi della sofferenza sociale.

Roberto Saviano continua a essere un autore impegnato che affronta temi sociali delicati e cerca di far luce sui problemi della nostra società. Il suo percorso riflessivo su “Gomorra” rivela la sua costante ricerca di nuove forme di espressione e la sua determinazione nel denunciare le ingiustizie.

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