Marco Betta, direttore del Teatro Massimo di Palermo, è un musicista gentiluomo che guida con maestria il teatro e i suoi 400 dipendenti. Con la sua passione per la musica e il suo polso fermo, Betta ha riportato il Massimo alla sua antica gloria con successi come Aida, Rosenkavalier e Tannhauser.

Il 20 maggio, il teatro ospiterà “Tristano e Isotta” di Richard Wagner, un’opera che segna un punto di svolta nella storia della musica. Betta, oltre ad essere direttore del Massimo, è anche un compositore la cui musica viene eseguita in tutto il mondo. Secondo Betta, “Tristano e Isotta” rappresenta l’inizio della musica moderna e contemporanea e il suo famoso “Accordo di Tristano” esprime una tensione indicibile che rappresenta l’eternità di un amore destinato a non finire mai.

Parlando della relazione di Wagner con l’Italia e Palermo, Betta sottolinea che Venezia è stata la città in cui Wagner morì, ma è a Palermo che ha completato la sua opera Parsifal. Un Harmonium, uno strumento musicale utilizzato nella composizione di Parsifal, è ancora conservato presso il Teatro Massimo.

Betta rivela anche l’amore di Wagner per Bellini e le sue melodie folgoranti. Secondo Betta, Wagner amava Bellini per le sue soluzioni armoniche non convenzionali, che erano differenti dalla sua arte. Spesso i compositori amano ciò che è diverso da loro.

Parlando del finanziamento nella musica, Betta sottolinea che il mondo della musica è cambiato radicalmente e oggi la committenza proviene dai teatri, dalle orchestre o dai festival. Tuttavia, Betta crede che la coincidenza di tre grandi opere incompiute come Turandot di Puccini, Lulù di Berg e il Moses di Schoenberg sia un segno di riconsiderazione del significato dell’opera lirica.

Betta ha sempre cercato di portare la musica classica in luoghi in cui non è mai stata ascoltata. Quest’anno, il teatro sta creando un coro cittadino formato da volontari provenienti da quartieri come Sperone-Zen e Danisinni, noti per il degrado. Secondo Betta, cantare in coro promuove valori come il rispetto, la disciplina e l’ascolto reciproco. La musica può diventare uno strumento di salvezza e anche se solo una persona impara a suonare uno strumento o studia canto, per Betta è una vittoria.

Marco Betta è un direttore eccezionale che conduce il Teatro Massimo di Palermo sulla via della musica con gentilezza e passione. La sua dedizione alla musica classica e al coinvolgimento delle comunità locali dimostra che la musica può essere un veicolo per l’accoglienza e la trasformazione. Con le sue future produzioni e iniziative, il Teatro Massimo continuerà a essere una destinazione imperdibile per gli amanti della musica a Palermo.

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