I giovani e gli anziani: un’opportunità di crescita reciproca

In un messaggio per la IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, Papa Francesco ha voluto denunciare la manipolazione che si cela dietro l’opposizione tra giovani e anziani. Contrariamente a quanto si pensa, gli anziani non “rubano” il futuro alle giovani generazioni, ma rappresentano un’opportunità per costruire un futuro basato sull’unità intergenerazionale.

Il Papa ha sottolineato come l’accusa rivolta agli anziani di far pesare il costo dell’assistenza sui giovani sia una percezione distorta della realtà. Al giorno d’oggi, si è diffusa la convinzione che gli anziani sottraggano risorse allo sviluppo del Paese, mettendo a rischio la sopravvivenza dei giovani. Tuttavia, questa contrapposizione tra le generazioni è solo un inganno alimentato dalla cultura dello scontro.

Mettere i giovani contro gli anziani è una manipolazione inaccettabile, poiché si mette in gioco l’unità delle età della vita. Il Papa afferma che quando si smarrisce il valore di ciascun individuo, le persone diventano solo un costo, talvolta troppo elevato da pagare. È triste constatare che gli anziani stessi finiscano per considerarsi un peso e desiderino farsi da parte.

Nella società attuale, molte persone cercano la propria realizzazione personale in modo autonomo e senza legami con gli altri. Le appartenenze comuni sono in crisi e prevale l’individualismo. Tuttavia, quando si invecchia e le forze declinano, ci si rende conto che l’illusione di non aver bisogno di nessuno si rivela per quello che è: un miraggio. Ci si ritrova a dover fare i conti con la solitudine e la mancanza di aiuto.

La famiglia, che dovrebbe essere la contestazione più radicale dell’idea di potersi salvare da soli, è una delle vittime di questa cultura individualista. Quando si invecchia, diventa evidente che il bisogno degli altri diventa sempre più importante, ma spesso ci si ritrova soli, senza nessuno su cui fare affidamento.

La solitudine e lo scarto sociale sono diventati elementi ricorrenti nella società odierna. In alcuni casi, sono il risultato di una esclusione programmata, mentre in altri sono una decisione propria. Altre volte ancora, si fingono scelte autonome quando in realtà si subisce la solitudine. La fraternità è diventata un concetto estraneo alla nostra società e sempre più faticoso da immaginare.

Il messaggio del Papa ci invita a riflettere sulla relazione tra giovani e anziani. Dovremmo considerare gli anziani come un’opportunità di crescita reciproca anziché come un peso da sopportare. L’unità intergenerazionale è fondamentale per costruire un futuro migliore, in cui ogni individuo possa sentirsi valorizzato e parte di una comunità solidale.

La sfida che ci viene lanciata è quella di riscoprire il valore della fraternità e di lavorare insieme per creare una società in cui nessuno si senta escluso o abbandonato. Solo attraverso l’unità tra le generazioni possiamo costruire un mondo in cui tutti possano vivere una vita dignitosa e appagante.

Il messaggio del Papa ci spinge a riflettere sul nostro ruolo nella società e sulla responsabilità che abbiamo nei confronti delle persone anziane. Dobbiamo imparare a vedere in loro una risorsa preziosa e a valorizzare la loro esperienza e saggezza. Solo così potremo costruire un futuro in cui le differenze generazionali diventino un’opportunità di crescita e non una fonte di divisione.

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