La procura di Roma ha bloccato i funerali di Mariusz Marian Sodkiewicz, ex dipendente della Rai, a causa della sua morte per mesotelioma pleurico, una forma tumorale causata dall’esposizione all’amianto durante il suo lungo servizio presso l’emittente pubblica. Il pm Fabio Santoni ha disposto l’autopsia sul corpo di Sodkiewicz per indagare sulle lesioni personali colpose.
Sodkiewicz, di origini polacche, aveva trascorso gran parte della sua carriera lavorativa nella Rai, svolgendo diverse mansioni in varie sedi aziendali. Nel 2023, aveva iniziato a manifestare i sintomi del mesotelioma pleurico, come difficoltà respiratorie, tosse persistente e dolore toracico. Gli esami clinici successivi avevano confermato la presenza della malattia, attribuendola all’esposizione all’amianto.
L’ex dipendente aveva segnalato che il minerale era presente negli edifici e negli impianti dell’emittente. Nonostante la Rai avesse avviato un piano di bonifica negli anni 2010-2012, le misure di sicurezza durante il processo si erano rivelate insufficienti. I dipendenti, compreso Sodkiewicz, erano stati esposti alle pericolose fibre aerodisperse durante le attività lavorative.
Sodkiewicz aveva anche segnalato ai suoi superiori che i lavori erano stati eseguiti senza strumenti adeguati di prevenzione tecnica e di protezione individuale. Tuttavia, era stato rassicurato costantemente che non vi era alcun rischio per la sua salute e che non erano stati superati i limiti di esposizione alle fibre di amianto.
L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, aveva recentemente dichiarato in un’audizione che non c’era alcun rischio di contaminazione da amianto presso la sede centrale dell’emittente. La morte di Sodkiewicz solleva interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e sulla responsabilità delle istituzioni.
L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha commentato che la morte di Sodkiewicz è una testimonianza dolorosa delle conseguenze devastanti dell’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro. Ha inoltre sottolineato che l’ex dipendente faceva parte di una generazione che aveva dedicato la propria vita al servizio pubblico.
Questo caso evidenzia ancora una volta l’importanza di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e di adottare misure adeguate per prevenire l’esposizione all’amianto. È necessario che le istituzioni e le aziende si impegnino a proteggere la salute dei propri dipendenti e a fornire loro un ambiente di lavoro sicuro.