Il panorama immobiliare italiano sta per subire una rivoluzione grazie al decreto superbonus, che introduce nuove regole e cambiamenti significativi per i bonus per i lavori edilizi. Le spese detraibili del superbonus non saranno più distribuite in 4 anni, ma in 10 anni, offrendo maggiori vantaggi ai contribuenti con una capienza fiscale minore. Questo permetterà loro di evitare la perdita di parte della spesa in eccesso. Tuttavia, coloro che hanno una maggiore capienza fiscale dovranno aspettare più tempo per essere completamente rimborsati.

Secondo le stime del governo, tra il 2024 e il 2025 saranno fruibili detrazioni per un ammontare di quasi 12 miliardi di euro. Questo incentivo fiscale rappresenta un’opportunità interessante per coloro che desiderano effettuare lavori di ristrutturazione ed edilizia.

Tuttavia, c’è una cattiva notizia per i proprietari di immobili che intendono effettuare lavori di ristrutturazione: l’agevolazione del bonus casa subirà una riduzione significativa. Dal 2028 al 2033, l’aliquota della detrazione per interventi di recupero edilizio e riqualificazione energetica scenderà al 30%. Per il 2024, l’aliquota rimarrà al 50%, ma dal 2025 scenderà al 36%. Questo significa che i proprietari di immobili dovranno affrettarsi se vogliono beneficiare dei massimi vantaggi fiscali offerti dal bonus casa.

Un’altra importante novità riguarda le banche, che saranno sottoposte a un divieto di compensazione dei crediti del superbonus con debiti previdenziali, assistenziali e premi assicurativi. Chiunque violi questa norma sarà soggetto al recupero del credito con interessi e a una sanzione. Inoltre, gli istituti finanziari che hanno acquistato crediti pagandoli meno del 75% del loro valore originario dovranno ripartire le rate in 6 quote annuali, che non potranno essere cedute o ulteriormente ripartite.

Per quanto riguarda le zone colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, è stato istituito un fondo di 400 milioni di euro per consentire la cessione e lo sconto in fattura per nuovi interventi. Tuttavia, questo fondo potrà essere utilizzato solo per le nuove pratiche e non per il “Superbonus rafforzato”. Inoltre, sono previsti fondi aggiuntivi per gli interventi di riqualificazione energetica e strutturale in altre zone colpite da sismi e per gli enti del terzo settore, le onlus, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale.

I Comuni avranno anche un ruolo importante nel controllo dei cantieri del superbonus. Potranno effettuare sopralluoghi per verificare eventuali irregolarità e riceveranno una quota del 50% delle somme riscosse come compensazione per i loro sforzi.

Infine, è stata annunciata una buona notizia per i consumatori: la sugar tax e la plastic tax, che avrebbero dovuto entrare in vigore a luglio, sono state rinviare rispettivamente al 2025 e al 2026. Questo darà alle aziende più tempo per adeguarsi alle nuove norme e ai consumatori di prepararsi all’aumento dei prezzi.

In conclusione, il decreto superbonus rappresenta un importante cambiamento nel panorama immobiliare italiano. Mentre offre maggiori vantaggi fiscali a coloro che intendono effettuare lavori di ristrutturazione, introduce anche nuove regole e restrizioni che potrebbero influenzare i proprietari di immobili e le banche. Tuttavia, il coinvolgimento dei Comuni nei controlli e il rinviato delle nuove tasse rappresentano degli aspetti positivi per i consumatori e le aziende. Sarà interessante vedere come queste nuove regole influenzeranno l’industria immobiliare e se avranno un impatto significativo sul settore.

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