30 anni fa, il mondo del cinema italiano perdeva uno dei suoi attori più importanti: Gian Maria Volonté. Per ricordare l’artista, Treccani ha pubblicato una voce nel volume 100 del Dizionario Biografico degli Italiani, curato da Marina Pellanda.
Nato il 9 aprile 1933 a Milano, Volonté è stato un attore di grande talento sia nel teatro che nel cinema italiano. La sua abilità mimetica e il suo lavoro attoriale ossessivo lo hanno reso uno dei migliori interpreti del cinema di impegno civile, sottolinea Treccani.
La carriera di Volonté è iniziata a diciassette anni quando si è trasferito in Francia. Nel 1959, ha diretto e interpretato “L’ultimo nastro di Krapp” di Samuel Beckett, diventando il primo a farlo in Italia. Ha anche ottenuto un grande successo televisivo come Rogozin ne “L’Idiota” di Fëdor Dostoevskij.
Durante le riprese di “Romeo e Giulietta” e “Antonio e Cleopatra” nel 1960, ha conosciuto Carla Gravina, con cui ha avuto una relazione scandalosa al di fuori del matrimonio. Nonostante il clamore mediatico, la coppia è rimasta insieme e ha avuto una figlia, Giovanna.
Nonostante le numerose offerte internazionali, Volonté ha rifiutato di lavorare con registi del calibro di Francis Ford Coppola, Federico Fellini e Bernardo Bertolucci. Nel 1976, è stato eletto consigliere comunale a Roma con il Partito Comunista, ma ha rinunciato poco dopo. Tra il 1978 e il 1979, ha lavorato con Francesco Rosi in “Cristo si è fermato a Eboli”.
Nel 1987, ha vinto l’Orso d’Argento al Festival di Berlino per il suo ruolo in “Il caso Moro” di Giuseppe Ferrara. Nel 1990, ha ottenuto il David di Donatello per “Porte aperte” di Gianni Amelio. Nel 1991, ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.
La carriera di Volonté è stata interrotta tragicamente nel 1994, quando è stato colto da un infarto sul set di “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Angelopoulos.
Gian Maria Volonté è stato un attore straordinario, capace di trasmettere emozioni e di interpretare personaggi complessi con grande maestria. Il suo contributo al cinema italiano sarà per sempre ricordato e apprezzato.