La digitalizzazione delle ricette mediche in Italia è in continua evoluzione, ma un recente rapporto dell’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia che solo il 30% delle regioni del Paese è veloce nell’implementazione di questa tecnologia. Nonostante siano state fatte progressi significativi nell’infrastruttura e nelle funzionalità della ricetta sanitaria elettronica, l’Italia deve ancora affrontare sfide nell’interoperabilità delle piattaforme e nel governo dei Big Data.

Secondo il rapporto, l’Italia si posiziona tra i Paesi europei che stanno adottando con successo le tecnologie sanitarie digitali. La nazione ha già una strategia ben definita per la sanità digitale e ha implementato il Fascicolo Sanitario Elettronico nazionale. Tuttavia, il rapporto rileva che solo il 70% delle regioni italiane ha accesso a questo strumento e solo il 59% delle strutture sanitarie è in grado di utilizzarlo. Per colmare questa lacuna, il ministero della Salute ha lanciato il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, che mira a consentire ai cittadini di consultare i propri dati clinici, accedere a servizi di telemedicina e prenotare prestazioni sanitarie.

Un aspetto positivo è che già oltre l’85% dei medici di famiglia in Italia utilizza sistemi che permettono loro di condividere in modo sicuro le informazioni cliniche con altri professionisti. Inoltre, il 90% delle prescrizioni viene effettuato in modalità elettronica. Questi dati indicano che il settore sanitario italiano sta facendo progressi nella digitalizzazione.

L’Italia si distingue anche per il suo solido quadro normativo sulla protezione dei dati, soprattutto per quanto riguarda la privacy. Tuttavia, uno dei punti critici riguarda il diritto dei cittadini di richiedere la cancellazione dei propri dati dal Fascicolo Sanitario Elettronico. Questo aspetto deve essere affrontato per garantire la tutela dei diritti dei cittadini.

Tuttavia, ci sono ancora sfide da superare. L’Italia deve lavorare sul governo dei Big Data da parte delle istituzioni e sull’interoperabilità tra le diverse piattaforme. Attualmente, solo la metà delle regioni italiane ha una strategia in merito. Inoltre, è necessario migliorare l’alfabetizzazione sanitaria digitale, soprattutto tra i cittadini. È fondamentale fornire portali e app istituzionali per promuovere la salute, gestire le emergenze e valutare i servizi sanitari.

Per affrontare queste sfide, è stata lanciata la campagna di informazione “Sicuri della nostra salute” sul Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0. La campagna informa i cittadini sulla possibilità di opporsi all’inserimento automatico dei dati e dei documenti sanitari generati prima del 19 maggio 2020 nel proprio fascicolo sanitario. È importante garantire che i cittadini abbiano il controllo sui propri dati e possano esprimere la loro volontà di non includerli nel sistema.

In conclusione, l’Italia sta compiendo importanti progressi nella digitalizzazione delle ricette mediche, ma ci sono ancora sfide da affrontare. È fondamentale garantire l’interoperabilità delle piattaforme, migliorare l’alfabetizzazione sanitaria digitale e proteggere la privacy dei cittadini. Solo attraverso un impegno continuo e una collaborazione tra istituzioni e professionisti della salute, l’Italia potrà sfruttare appieno i vantaggi della sanità digitale.

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