Titolo: “Aumento preoccupante degli accessi impropri al Pronto Soccorso: 4 milioni di casi nel 2023”
Negli ultimi anni, si è osservato un preoccupante aumento degli accessi impropri al Pronto Soccorso. Secondo i dati dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), nel 2023 sono stati registrati ben 4 milioni di casi di accessi bianchi e verdi alla visita medica, escludendo i traumi, che potrebbero essere gestiti in modo più appropriato da altre strutture sanitarie.
La tendenza al sovraffollamento delle strutture di Pronto Soccorso è un problema che si sta facendo sempre più evidente. Nel corso dell’anno scorso, sono stati contabilizzati complessivamente 18,27 milioni di accessi negli ospedali sede di Pronto Soccorso e di Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione di primo e secondo livello, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente.
Dai dati emersi, emerge che il 68% degli accessi è caratterizzato da codici triage bianchi e verdi, ovvero casi che non richiedono un intervento immediato e urgente. Questo significa che gran parte delle persone che si rivolgono al Pronto Soccorso potrebbero essere trattate altrove, come ad esempio presso il medico di famiglia o strutture ambulatoriali.
La situazione è particolarmente critica nei giorni feriali e festivi, così come negli orari diurni. Questo implica che molte persone preferiscono recarsi al Pronto Soccorso anche per problemi di salute non urgenti, senza tenere conto delle alternative disponibili. L’Agenas ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare la popolazione su queste questioni e di favorire una migliore presa in carico dei pazienti.
Per affrontare questa problematica, la Regione Emilia-Romagna, insieme ad altre regioni italiane, ha avviato un progetto di riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza. L’obiettivo principale è migliorare le tempistiche di accesso alle cure e garantire una qualità superiore nella presa in carico dei pazienti.
Inoltre, nell’ambito della riorganizzazione della medicina territoriale, si sta lavorando per promuovere il numero 116117 come recapito a valenza europea per le cure sanitarie non urgenti e altri servizi sanitari. Questo numero diventerà il punto di riferimento per i cittadini che necessitano di assistenza non urgente per problematiche sociosanitarie.
È fondamentale che la popolazione sia consapevole dell’esistenza di alternative al Pronto Soccorso per problemi di salute non gravi. Consultare il proprio medico di famiglia o accedere a strutture ambulatoriali può garantire una migliore gestione dei casi e ridurre la pressione sulle strutture di emergenza.
In conclusione, l’aumento degli accessi impropri al Pronto Soccorso rappresenta una sfida importante per il sistema sanitario italiano. È necessario promuovere una maggiore consapevolezza tra i cittadini sulle alternative disponibili e implementare interventi volti a migliorare la presa in carico dei pazienti, al fine di garantire un servizio di emergenza efficiente e tempestivo per chi ne ha davvero bisogno.