Le donne di Maccani ritornano: libere, maghe e affascinanti

Nel panorama letterario italiano spunta un nuovo romanzo che cattura l’attenzione degli amanti della narrativa storica e delle storie di emancipazione femminile. “Agata del vento”, scritto da Francesca Maccani, è un’opera che ci riporta indietro nel tempo, alla fine dell’Ottocento, e ci fa immergere nella vita delle donne di un’isola che in passato era il simbolo della fuga per gli uomini in cerca di fortuna: Lipari.

Non si tratta semplicemente di un inno alla resilienza o di un racconto di emancipazione femminile, ma di un’opera che restituisce verità storica a un momento e a un luogo in cui essere donna significava comprendere appieno il proprio ruolo nella società. Le protagoniste del romanzo sono prevalentemente donne, ma Maccani sottolinea che non si tratta solo di una storia di emancipazione, bensì di un viaggio nella storia delle donne pescatrici e delle guaritrici, le cosiddette “majare”, che venivano spesso considerate streghe.

Ciò che colpisce maggiormente nel romanzo è la libertà che queste donne avevano rispetto alle donne contemporanee. Oggi le donne sono costrette a soddisfare aspettative sociali molto elevate: devono essere forti, ironiche, affascinanti, senza mai lamentarsi. Tutto questo porta molte donne a vivere in uno stato di burn-out, costrette a indossare maschere per apparire come delle “wonderwomen”. Al contrario, le donne del passato potevano permettersi di essere se stesse e godevano di un rispetto che non era basato solo sull’aspetto estetico.

Francesca Maccani suggerisce che le donne del passato potrebbero essere un modello per quelle del presente, in quanto erano in grado di portare avanti il proprio dono senza essere giudicate. Al giorno d’oggi, invece, manca il rispetto per le figure che svolgono funzioni sociali di base, come medici e insegnanti, e spesso si limita il rispetto alle differenze di genere.

“Agata del vento” si distingue dai precedenti romanzi di Maccani, come “Le Donne dell’Acquasanta”, che raccontava la storia corale delle operaie della manifattura tabacchi di Palermo. Questo nuovo romanzo invece, si concentra sulla sfera sensoriale delle donne, legata alla magia, alla cura, al sentire e al vedere cose che gli altri non vedono e non sentono. Una sensibilità che fa parte di un patrimonio che stiamo perdendo a causa della nostra ossessione per il giudizio altrui.

Francesca Maccani ci invita a riflettere sul ruolo delle donne nella società contemporanea e sulle pressioni sociali che le costringono a indossare maschere per apparire come desiderato. Attraverso “Agata del vento”, Maccani ci ricorda che le donne del passato erano libere, maghe e affascinanti, e che forse è giunto il momento di abbracciare la nostra autenticità e di riscoprire la bellezza e la forza che risiede in ognuna di noi.

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