La mostra “Guglielmo Marconi. Prove di Trasmissione” è un omaggio al genio dell’inventore della radio, promosso dalla Rai nel 150º anniversario della sua nascita. In concomitanza con i 70 anni della televisione e i 100 anni della radio, l’esposizione si concentra sul periodo che va dai primi anni Venti alla prima metà degli anni Trenta, quando Marconi compì esperimenti e viaggi a bordo della nave-laboratorio Elettra.

Ma cosa rende questa mostra così speciale? È l’utilizzo delle moderne tecnologie deep fake e voice cloning che ha permesso la ricostruzione digitale di Guglielmo Marconi grazie all’intelligenza artificiale. Attraverso il materiale audio e fotografico d’archivio, il volto dell’inventore prende vita con la sua mimica facciale e il suo timbro vocale, accompagnando i visitatori in un viaggio nel mondo “wireless” da lui creato.

Senza l’invenzione di Marconi, non avremmo avuto solo la radio e la televisione, ma neppure gli smartphone, il GPS, i satelliti o internet. Non avremmo potuto esplorare la Luna o Marte, né comunicare con navi, aerei e sonde spaziali. È grazie alla passione, dedizione e perseveranza di semplici esseri umani come Marconi che talvolta siamo in grado di cambiare il mondo e la storia dell’umanità.

La mostra si svolge nel Palazzo della Radio di Via Asiago, il luogo da cui sono partite le prime onde di trasmissione radio che hanno portato informazione e intrattenimento in tutto il Paese. In questo edificio è conservata anche la scrivania di Marconi, che per anni ha lavorato e percorso i corridoi di quel palazzo.

Durante la visita, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire alcuni dei frutti del genio inventore. Ad esempio, potranno ascoltare l’appello di Gabriele D’Annunzio per la questione fiumana, trasmesso via radio dal panfilo Elettra. Oppure potranno rivivere il primo “silent party” della storia, avvenuto sul ponte della nave, con i ballerini che danzavano in cuffia ascoltando la voce del soprano Melba.

Non mancheranno i ricordi dei primi esperimenti “wireless”, come quando Marconi accese le luci di Sidney da Genova o quando mise le basi per il radar con un esperimento di navigazione alla cieca tramite le micro-onde, ispirato dal disastro del Titanic.

La mostra è stata inaugurata dal direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, insieme al nipote di Marconi, il principe Guglielmo Giovannelli Marconi, e Umberto Broccoli. Durante l’inaugurazione, Rossi ha sottolineato come Marconi sia stato uno dei snodi che ha cambiato la storia, portando non solo progresso scientifico ma anche una visione etica della scienza e dell’ottimismo nel futuro.

La mostra “Guglielmo Marconi. Prove di Trasmissione” è visitabile dal 4 maggio, previa prenotazione sul sito del Fai. È un’occasione unica per immergersi nella storia delle telecomunicazioni e scoprire il genio dietro la rivoluzione “wireless”. Non perdete l’opportunità di conoscere da vicino l’uomo che ha cambiato il modo in cui ci connettiamo e comuniciamo.

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