Franco Di Mare, giornalista e ex direttore di Rai3, ha svelato di essere affetto da una grave malattia legata all’amianto. Durante un collegamento a Che tempo che fa, Di Mare ha spiegato di avere un tumore causato dall’esposizione all’amianto, una sostanza pericolosa che viene inalata senza saperlo e che può manifestarsi solo molti anni dopo. Nonostante la gravità della situazione, Di Mare ha mantenuto un atteggiamento positivo, affermando che la scienza sta facendo progressi e sperando che una soluzione possa essere trovata.

Il giornalista ha anche presentato il suo nuovo libro intitolato “Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi”, pubblicato da Sem. In questo libro, Di Mare intreccia la sua storia personale con l’esperienza della malattia, cercando di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di supportare i malati attraverso l’idea di comunità. Secondo Di Mare, quando le persone si uniscono per aiutarsi reciprocamente, nasce una vera comunità umana.

Durante l’intervista, Franco Di Mare ha dichiarato di aver avuto una vita bellissima e di avere tante memorie piene di vita. Nonostante la malattia, si rifiuta di arrendersi e afferma che il suo arbitro non ha ancora fischiato. Il giornalista ha espresso rammarico per l’atteggiamento della Rai nei suoi confronti, criticando la mancanza di sostegno umano da parte dei dirigenti dell’azienda. Di Mare ha chiesto di avere accesso al suo stato di servizio e all’elenco dei posti in cui ha lavorato, ma ha trovato solo indifferenza e assenza di supporto da parte dell’azienda.

La storia di Franco Di Mare è un esempio di coraggio e determinazione di fronte a una malattia grave. Nonostante le difficoltà, il giornalista continua a lottare e a sperare in una soluzione per il suo problema. La sua storia ci ricorda l’importanza di non arrendersi mai e di cercare supporto nella comunità che ci circonda. Speriamo che la scienza possa trovare una cura per la malattia di Di Mare e che l’atteggiamento della Rai verso di lui possa cambiare, dimostrando una maggiore umanità e sostegno nei confronti dei malati.

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