La Rai si trova al centro di una controversia dopo che i suoi dirigenti, Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, hanno ammesso di essere venuti a conoscenza solo ieri della drammatica situazione in cui si trova il giornalista Franco Di Mare. Di Mare ha recentemente rivelato di essere affetto da un tumore causato dall’esposizione all’amianto e ha criticato aspramente la Rai per il suo atteggiamento nei confronti della sua malattia.

In collegamento con il programma televisivo “Che tempo che fa”, Di Mare ha parlato apertamente della sua condizione e della necessità di avere il sostegno della comunità durante un momento così difficile. Ha anche presentato il suo libro, intitolato “Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi”, in cui racconta la sua esperienza personale e affronta il tema dell’amianto.

Durante l’intervista, Di Mare ha espresso il suo rammarico per il comportamento della Rai, sottolineando che molti dirigenti e colleghi si sono allontanati da lui in questo momento difficile. Ha definito la loro assenza e mancanza di supporto “ripugnante”, sottolineando che ciò che un malato di una malattia grave come la sua ha bisogno è un senso di comunità intorno a sé.

Queste accuse hanno suscitato grande commozione tra coloro che hanno assistito all’intervista, compreso il conduttore del programma Fabio Fazio, che ha elogiato Di Mare per il suo coraggio nel raccontare la sua storia e ha espresso solidarietà nei suoi confronti.

La storia di Franco Di Mare rappresenta un esempio di come una malattia grave possa mettere alla prova la solidarietà e l’umanità delle persone intorno a noi. La sua richiesta di supporto e comprensione è un appello a tutti noi affinché ci impegniamo a creare una vera comunità che sostiene e si prende cura di coloro che sono in difficoltà.

È importante che le istituzioni, come la Rai, si impegnino a fornire supporto ai loro dipendenti in momenti di crisi come quello vissuto da Di Mare. La mancanza di sostegno umano da parte dei dirigenti della Rai è un esempio di come un’organizzazione possa perdere di vista i suoi valori fondamentali a causa delle considerazioni legali o sindacali.

Speriamo che questo caso porti ad una riflessione sulla necessità di creare un ambiente di lavoro in cui c’è spazio per l’empatia e la solidarietà. La malattia di Di Mare ci ricorda che siamo tutti vulnerabili e che abbiamo bisogno l’uno dell’altro per affrontare le difficoltà della vita.

In conclusione, è incoraggiante vedere il giornalista Franco Di Mare affrontare la sua malattia con coraggio e determinazione. La sua voce e il suo impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica sull’amianto e sulle sue conseguenze sono un esempio per tutti noi. Speriamo che la Rai e altre organizzazioni possano imparare da questa esperienza e offrire il sostegno necessario a coloro che ne hanno bisogno.

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