La diversità nell’efficacia del vaccino Covid-19 è un argomento che ha attirato l’attenzione di medici e ricercatori fin dall’inizio della campagna vaccinale. Uno studio condotto da un gruppo di esperti italiani ha analizzato le basi genetiche delle differenze individuali nella risposta anticorpale al vaccino Pfizer-BioNTech. I risultati di questa ricerca, pubblicata su Communications Medicine, hanno rivelato che alcune varianti genetiche influenzano la quantità di anticorpi prodotti in risposta al virus.
Il team di ricerca, composto da medici e ricercatori della Fondazione Irccs Istituto Neurologico “Carlo Besta”, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”- Irccs, dell’Azienda Ospedaliera Senese e della Fondazione Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, ha esaminato il DNA e il siero di 1.351 operatori sanitari vaccinati con il vaccino Pfizer-BioNTech. Dopo un mese dalla somministrazione della seconda dose del vaccino, sono state misurate le quantità di anticorpi anti-Sars-CoV-2 presenti nel loro sangue.
I ricercatori hanno scoperto che una specifica regione del genoma, situata sul cromosoma 6, era significativamente associata ai livelli anticorpali. Questa regione contiene geni che codificano per molecole presenti sulla superficie cellulare coinvolte nella risposta immunitaria. L’eterogeneità genetica di questi geni determina combinazioni diverse che influenzano la produzione di anticorpi. Alcune combinazioni sono associate a livelli più alti di anticorpi, mentre altre a livelli più bassi.
Secondo Francesca Colombo, ricercatrice del Cnr-Itb e responsabile dello studio, la risposta individuale alla vaccinazione dipende in parte dalla costituzione genetica di ciascun individuo. Questi risultati potrebbero consentire una personalizzazione della campagna vaccinale, offrendo a ogni persona il vaccino più adatto per ottenere una risposta immunitaria efficace.
I modelli matematici e le analisi statistiche utilizzate per questo studio sono stati complessi a causa dell’interazione tra i geni e del loro rapporto con il vaccino. La collaborazione tra diversi centri di ricerca ha permesso di arruolare un numero significativo di partecipanti e di raccogliere il materiale biologico necessario per lo studio. I ricercatori hanno già pianificato di condividere i dati con altri gruppi di ricerca internazionali per ottenere informazioni sulla genetica della risposta ai vaccini Covid-19 in diverse popolazioni.
Questo studio apre nuove strade per la medicina di precisione, consentendo una campagna vaccinale mirata e personalizzata. La conoscenza delle basi genetiche della risposta al vaccino potrebbe essere particolarmente utile per i soggetti più vulnerabili. Inoltre, i risultati ottenuti potrebbero essere applicati anche allo sviluppo di altri vaccini per combattere diverse malattie.
La ricerca è stata finanziata dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e rappresenta un importante passo avanti nella comprensione delle differenze individuali nell’efficacia del vaccino Covid-19. La collaborazione tra diverse comunità scientifiche ha dimostrato il potenziale di progresso che può essere raggiunto quando esperti di diverse discipline uniscono le proprie forze. Questo studio pone le basi per una futura medicina di precisione che tiene conto delle caratteristiche genetiche di ciascun individuo per garantire una protezione efficace contro le malattie infettive.