La crescita economica dell’Ocse nel 2024 è prevista essere dello 0,7%, una cifra leggermente inferiore rispetto alle stime del governo italiano. Tuttavia, ciò che preoccupa di più è l’alto livello di debito pubblico, che si prevede raggiungerà il 140% già l’anno prossimo. Questo rende necessario un approccio più cauto nella gestione del deficit di bilancio e richiede un’attenzione particolare alle riforme strutturali.
Secondo l’Ocse, il governo dovrebbe concentrarsi su due aree chiave di riforma: la concorrenza e l’efficienza della giustizia e della pubblica amministrazione da un lato, e la lotta alle frodi fiscali, la revisione della spesa pubblica e il controllo delle pensioni dall’altro. Queste riforme sono considerate essenziali per garantire una traiettoria di ripresa economica sostenibile nel lungo termine.
Gli economisti dell’Ocse apprezzano il fatto che il governo abbia previsto una posizione di bilancio neutrale nel 2024 e moderatamente restrittiva nel 2025. Questo equilibrio tra la necessità di ripristinare i conti pubblici e l’esigenza di evitare misure fiscali restrittive trova un punto d’accordo con l’Ocse. Tuttavia, vi è ancora incertezza riguardo alla parte programmatica del Def (Documento di economia e finanza), che sarà chiarita dopo le elezioni europee e potrebbe influenzare le decisioni di bilancio future.
La realtà del debito pubblico italiano rimane una sfida significativa, nonostante i margini che il governo spera di ottenere dalla nuova Commissione Europea. Sarà necessario un piano di aggiustamento di bilancio ampio e duraturo per affrontare le future pressioni sulla spesa e per garantire una traiettoria di indebitamento più sostenibile nel tempo.
È interessante notare che l’Ocse prevede una crescita economica globale del 3,1% nel 2024, leggermente migliore rispetto alle previsioni precedenti. Tuttavia, la Germania registra una crescita del PIL molto modesta, solo dello 0,2%, mentre l’Italia si mantiene in linea con la media dell’Eurozona.
Fortunatamente, sembra che l’economia mondiale abbia evitato il rischio di una stagflazione causata dagli aumenti dei prezzi dell’energia. La crescita economica sta migliorando gradualmente, mentre l’inflazione sta diminuendo più rapidamente del previsto. Ciò si riflette anche nei dati dell’Istat, che mostrano un calo del 9% dei prezzi alla produzione nel settore industriale rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, questo calo dei prezzi non ha avuto un impatto altrettanto significativo sull’inflazione per le famiglie. Secondo l’economista Carlo Cottarelli, ciò è dovuto al fatto che i margini di profitto sono aumentati e i salari reali sono diminuiti, rendendo conveniente assumere nuovo personale. Ciò spiega il buon andamento dell’occupazione in Italia.
In conclusione, l’Italia si trova di fronte a sfide economiche significative, tra cui una crescita modesta e un alto livello di debito pubblico. Tuttavia, l’Ocse riconosce gli sforzi del governo nel promuovere una posizione di bilancio equilibrata e l’importanza delle riforme strutturali per garantire una ripresa economica sostenibile nel lungo termine. Sarà interessante vedere come si svilupperanno le discussioni tra il governo italiano e l’Unione Europea dopo le elezioni, al fine di trovare un accordo sulla gestione del debito e sulle riforme necessarie.