Il fenomeno He-Man: quando l’immaginazione diventa un business

Il saggio a fumetti “L’effetto He-Man – come i produttori americani di giocattoli ti vendono i ricordi della tua infanzia” di Brian “Box” Brown, pubblicato in Italia da Bao Publishing, ci invita a riflettere sul fatto che i nostri ricordi d’infanzia non sono altro che un’enorme operazione commerciale.

L’autore del libro illustra come la nostra immaginazione sia la più grande ricchezza dell’umanità e come essa, se “indirizzata” correttamente, possa influenzare abitudini, voti e comportamenti di consumo. Da Giulio Cesare a Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud, personaggi storici hanno sfruttato le motivazioni inconsce e irrazionali dei comportamenti umani per controllare la società.

Bernays, nel 1929, organizzò una parata a New York chiamata “La Fiaccolata della Libertà” durante la quale delle donne attraenti sfilavano fumando sigarette. Questo evento rese la sigaretta simbolo di libertà, ribellione ed emancipazione per le donne, rompendo un tabù sociale. Ancora oggi, nel 2016, le donne siriane di Manjiab, città liberata dall’Isis, sono state fotografate mentre alzavano il velo per fumare una sigaretta, dimostrando l’impatto che quel gesto ha avuto nell’immaginario collettivo.

Questo stesso principio si applica anche all’industria dei cartoni animati. Con l’avvento della televisione americana, che è diventata la baby sitter di milioni di bambini, le case produttrici di giocattoli hanno cercato di associare i cartoni animati al merchandising. I cartoni animati sono diventati veri e propri spot pubblicitari che hanno creato ricordi e affezione per personaggi come He-Man, i Transformers, G.I. Joe, Hulk e le Tartarughe Ninja.

Uno dei casi più eclatanti citati nel libro è quello di Star Wars. Il regista George Lucas chiese un cachet più basso, ma una percentuale sui “diritti derivati” del film. Questa scelta si rivelò un successo straordinario, con vendite che superarono i 200 milioni di dollari in un anno. Star Wars ha plasmato i ricordi di intere generazioni, tanto che nel 1997, con la riedizione del film, gli adulti accompagnavano una nuova generazione di spettatori al cinema.

Anche la Disney ha utilizzato la potenza della fantasia per unire diverse generazioni. Nel 2013, il film “Saving Mr. Banks” raccontava come la Disney ottenne i diritti di Mary Poppins, riconnettendo un pubblico oramai cresciuto alle sensazioni di quella fiaba.

Il saggio di Brian “Box” Brown ci fa riflettere sul fatto che l’industria dell’immaginazione abbia usato la fantasia di miliardi di bambini a scopo commerciale. Tuttavia, non possiamo mettere in discussione i poteri dei nostri supereroi, perché fanno parte di noi, dei bambini che siamo stati. I nostri ricordi d’infanzia sono diventati parte di un’enorme operazione commerciale, ma nonostante ciò, la magia dei personaggi che abbiamo amato rimarrà sempre con noi.

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