Frank Stella, l’artista che ha ridefinito l’arte contemporanea, ci ha lasciato all’età di 87 anni. La sua mobilità era stata limitata negli ultimi anni a causa di diverse operazioni, ma il suo spirito creativo era rimasto intatto. Stella è stato un poliedrico artista che ha contribuito a trasformare l’arte americana, passando dall’espressionismo astratto al minimalismo.

Fedele alla sua filosofia di “ciò che vedi è ciò che vedi”, Stella ha sempre rifiutato di interpretare i suoi lavori. Anche quando il Whitney Museum gli ha dedicato una retrospettiva nel 2015, Stella è rimasto fedele alla sua visione dell’arte come una superficie piatta con sopra pittura, niente di più.

La carriera di Stella si è sviluppata per sei decenni, durante i quali ha prodotto oltre 3.000 opere in continua reinvenzione. Ha iniziato con i monumentali Black Paintings alla fine degli anni ’50, quando aveva appena 23 anni e si era appena laureato in storia a Princeton. Successivamente, ha partecipato al padiglione americano alla Biennale di Venezia del 1965, distinguendosi come l’unico minimalista in mezzo a star della pop art come Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Jim Dine e Claes Oldenburg.

Una delle serie più celebri di Stella è stata la Protactor, esposta per la prima volta da Leo Castelli nel 1967. Questa serie era ispirata da un goniometro e consisteva in 100 dipinti monumentali con semicerchi sovrapposti di colori fluorescenti, ognuno dei quali rappresentava una città circolare visitata in Medioriente. Questo lavoro ha consolidato la reputazione di Stella come un “dio del mondo dell’arte”, paragonabile a Bob Dylan per la musica o Andy Warhol per l’arte pop.

Nel 1970, Stella è diventato il più giovane artista a ricevere una retrospettiva al MoMA di New York, all’età di soli 33 anni. Negli anni ’70 e ’80, ha sperimentato con dipinti-scultura e ha realizzato grandi commissioni di arte pubblica, come i murali per la Gas Company Tower di Los Angeles nel 1991. Nel 1982, un soggiorno all’American Academy a Roma lo ha portato a studiare Caravaggio e a trarne ispirazione per la pittura del XX secolo.

Stella era un artista che continuamente riscriveva le regole, sperimentando e reinventando se stesso. Era in grado di “annusare” le tendenze artistiche e di adattarsi ai cambiamenti dei tempi. Ha esplorato diverse influenze, come la marca di pittura Benjamin Moore negli anni ’60 e i colori della disco music negli anni ’70. Più recentemente, si è avventurato nelle nuove tecnologie, creando intricate opere in metallo e lattice generate al computer. Nel 2021, una delle sue gigantesche stelle monocrome è stata installata davanti al World Trade Center.

Frank Stella è stato un artista straordinario che ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte contemporanea. La sua creatività e la sua capacità di reinventarsi continuamente hanno ispirato generazioni di artisti. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il mondo dell’arte, ma il suo lascito vivrà per sempre nelle sue opere che continuano a meravigliare e affascinare gli spettatori di tutto il mondo.

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