Una nuova proposta sta facendo discutere in Lombardia: l’introduzione di una tessera a punti per promuovere uno stile di vita sano e responsabile. L’idea è stata presentata dall’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, e sembra essere al centro dell’attenzione del Consiglio regionale.

Bertolaso ha annunciato che è stato creato un tavolo scientifico composto da tre esperti, con l’obiettivo di valutare se questa sia un’idea valida o solo una bizzarra trovata. I tre esperti selezionati sono il presidente della Fondazione Bruno Kessler, Ferruccio Resta, il professore di Statistica medica dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, e la docente della Bocconi, Rosanna Tarricone.

Secondo l’assessore, è necessario intervenire in modo preventivo per promuovere uno stile di vita sano, e ci sono due modalità per farlo: l’obbligo e l’incentivo. Tuttavia, Bertolaso ha sottolineato che l’obbligo non si adatta alla cultura lombarda, mentre la tessera a punti offre una lettura scientifica del tema della prevenzione e non è populista.

L’opposizione, rappresentata dal Patto Civico, ha criticato aspramente la proposta di Bertolaso, definendola distante da una strategia sanitaria concreta e più simile a una trovata commerciale. I consiglieri del Patto Civico, Luca Paladini e Michela Palestra, si chiedono come sia possibile colmare il vuoto di comunicazione sull’importanza degli screening e accelerare gli iter diagnostici con una semplice tessera sanitaria ridotta a una carta punti del supermercato.

Anche il gruppo Azione-Italia Viva ha espresso dubbi sulla proposta dell’assessore Bertolaso. Secondo loro, la questione della tessera a punti è troppo importante per essere affrontata in modo superficiale o ideologico. È necessario un approccio più serio e ponderato.

In conclusione, la proposta della tessera a punti per promuovere stili di vita sani e responsabili in Lombardia sta suscitando un acceso dibattito tra i politici. Mentre l’assessore Bertolaso cerca di conferire una lettura scientifica alla sua proposta, l’opposizione critica la mancanza di concretezza e l’utilizzo di strumenti commerciali. Sarà interessante vedere come si svilupperà la discussione e se questa iniziativa avrà un impatto effettivo sulla salute dei cittadini lombardi.

Share.