L’interesse di Vucic per l’amicizia cinese: le parole dello scrittore Ovcina

Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha destato l’attenzione dello scrittore bosniaco Damir Ovcina per la sua ricerca di alleati potenti che possano proteggere la sua incompetenza e la sua ideologia. Secondo Ovcina, Vucic segue i russi e dimostra un forte interesse per l’amicizia con i cinesi, poiché non riesce a risolvere i problemi di base del suo paese né ad assumersi la responsabilità per gli eventi in Bosnia o in Kosovo.

Damir Ovcina, autore di “Preghiera nell’assedio” e testimone dell’assedio di Sarajevo, ha commentato l’attuale visita di Xi Jinping a Belgrado. Durante il festival vicino/lontano, Ovcina interverrà in un dialogo intitolato “Popoli sotto assedio” insieme a Domenico Quirico, inviato di guerra e vincitore del Premio Terzani nel 2018, e la giornalista e storica Paola Caridi. Durante il suo intervento, Ovcina si soffermerà sull’assedio a Gaza e traccerà similitudini con quello di Sarajevo, durato dal 1992 al 1996.

Secondo Ovcina, durante l’assedio di Sarajevo, la propaganda occidentale riuscì a far credere ai decisori che il problema fosse solo tribale e balcanico, senza considerare l’influenza russa dietro le quinte. Questo permise l’ascesa di Milošević al potere. Ovcina sostiene che, nonostante qualcuno avrebbe potuto aiutarli, era fondamentale risolvere gli assedi con le proprie forze e le proprie azioni, invece di affidarsi alle armi occidentali.

Lo scrittore sottolinea che nessun altro risolverà i problemi dei serbi o dei palestinesi, o di qualsiasi altra nazione, in modo onesto e rapido. Pertanto, è necessario affrontare tali sfide con una preparazione intelligente e dedicata seguita da azioni concrete. Tuttavia, Ovcina ammette che non è facile mantenere menti chiare e concetti di società libera sotto una grande pressione. Nonostante ciò, l’obiettivo è quello di formare un esercito capace attraverso il coinvolgimento di persone dotate di menti aperte.

L’interesse di Vucic per l’amicizia cinese solleva interrogativi sulla sua leadership e sulle sue politiche. L’autore Damir Ovcina mette in luce la necessità di affrontare le sfide con le proprie forze, piuttosto che cercare alleanze esterne per compensare la mancanza di competenza. Le sue parole invitano alla riflessione sul ruolo dell’indipendenza e della responsabilità nella risoluzione dei problemi nazionali.

In conclusione, l’amicizia di Vucic con la Cina è solo uno degli elementi che suscitano interrogativi sulla sua leadership. Sarà interessante vedere come la Serbia affronterà i suoi problemi di base e se Vucic sarà in grado di assumersi la responsabilità degli eventi in Bosnia e in Kosovo. Le parole di Damir Ovcina ci invitano a riflettere sull’importanza di risolvere le sfide con le proprie forze e di avere menti aperte per costruire una società libera e indipendente.

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