Il presidente serbo Aleksandar Vucic sta cercando amicizie forti per proteggere la sua incompetenza e la sua ideologia del sangue e della terra. È quanto sostiene lo scrittore bosniaco Damir Ovcina, autore di “Preghiera nell’assedio”, che ha commentato la visita di Xi Jinping a Belgrado. Secondo Ovcina, Vucic segue sia i russi che i cinesi come amici perché non è in grado di risolvere i problemi di base né di assumersi le responsabilità per gli eventi in Bosnia o in Kosovo.
Ovcina, testimone dell’assedio di Sarajevo, parteciperà a un dialogo sul tema dei “Popoli sotto assedio” insieme a Domenico Quirico, inviato di guerra e Premio Terzani 2018 e la giornalista e storica Paola Caridi. Durante l’evento, Ovcina si soffermerà sull’assedio a Gaza, tracciando delle similitudini con quello di Sarajevo.
Secondo lo scrittore, durante l’assedio di Sarajevo, la propaganda occidentale ha fatto credere ai decisori che il problema fosse solo tribale e balcanico, senza capire l’influenza russa dietro le quinte. Questo ha portato al sostegno di Milošević. Ovcina crede che sia necessario risolvere i problemi interni con i propri sforzi e non aspettarsi che qualcun altro li risolva per noi.
Secondo Ovcina, nessuno risolverà i nostri problemi in modo onesto e rapido. Pertanto, è essenziale risolverli da soli, con una preparazione intelligente e dedicata e con azioni concrete. Tuttavia, mantenere le menti pulite e i concetti di società libera come idee guida può essere difficile sotto una grande pressione. Ma è proprio questo l’obiettivo: avere un esercito capace richiede persone capaci e menti aperte.
In conclusione, il presidente serbo Vucic cerca amicizie forti per proteggere la sua incompetenza e la sua ideologia. Tuttavia, secondo lo scrittore Ovcina, è fondamentale risolvere i problemi interni con i propri sforzi e mantenere le menti aperte per costruire una società libera. Nessuno risolverà i nostri problemi al posto nostro, quindi dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte.