Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria sul progetto di riconoscimento facciale che dovrebbe essere implementato nelle stazioni della metropolitana di Roma. L’autorità ha inviato una richiesta di informazioni a Roma Capitale per ottenere chiarimenti sulla finalità, le funzionalità tecniche e la base giuridica di questo trattamento di dati biometrici.

Secondo alcune fonti stampa, il progetto mira a installare telecamere con riconoscimento facciale, capaci di individuare comportamenti sospetti all’interno dei vagoni e sulle banchine della metropolitana. L’obiettivo sarebbe quello di prevenire atti non conformi da parte di individui che in passato hanno commesso reati o hanno avuto comportamenti scorretti.

Tuttavia, il Garante ricorda che fino al 2025 è in vigore una moratoria sull’installazione di sistemi di riconoscimento facciale attraverso l’uso di dati biometrici in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Questo trattamento è consentito solo all’autorità giudiziaria, nell’esercizio delle sue funzioni giurisdizionali, e alle autorità pubbliche, a fini di prevenzione e repressione dei reati, previo parere favorevole del Garante privacy.

La richiesta del Garante a Roma Capitale è volta a ottenere maggiori informazioni sul progetto e sulla sua conformità alla normativa sulla privacy. L’Amministrazione ha 15 giorni per rispondere e dovrà fornire una descrizione dettagliata delle funzionalità di riconoscimento facciale, la finalità del trattamento dei dati biometrici e la base giuridica su cui si basa.

Questa iniziativa del Garante dimostra l’importanza che viene data alla tutela dei dati personali e alla privacy dei cittadini. L’utilizzo del riconoscimento facciale è un tema delicato, che solleva molte preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati e alla potenziale violazione della privacy degli individui.

È fondamentale trovare un equilibrio tra la sicurezza pubblica e il rispetto della privacy. Mentre è comprensibile che le autorità vogliano adottare misure di sorveglianza per prevenire reati e garantire la sicurezza dei cittadini, è altrettanto importante garantire che queste misure siano proporzionate e rispettino i diritti fondamentali delle persone.

Il Garante per la protezione dei dati personali svolge un ruolo cruciale nel monitorare l’applicazione delle norme sulla privacy e nel garantire che le misure adottate siano in conformità con la legge. La richiesta di informazioni a Roma Capitale è un esempio di come l’autorità si adoperi per assicurare che i trattamenti di dati personali siano effettuati nel rispetto della normativa vigente.

È importante che le autorità preposte alla sorveglianza pubblica siano consapevoli delle restrizioni e delle limitazioni imposte dalla legge, al fine di evitare abusi e violazioni dei diritti dei cittadini. Il riconoscimento facciale può essere uno strumento potente per l’identificazione e la prevenzione dei reati, ma deve essere utilizzato con cautela e nel rispetto delle leggi sulla privacy.

Il dibattito sul riconoscimento facciale e la privacy continuerà sicuramente anche in futuro, poiché la tecnologia continua a evolversi e le sfide legate alla tutela dei dati personali diventano sempre più complesse. Spetta alle autorità competenti e al Garante per la protezione dei dati personali bilanciare la necessità di sicurezza con il rispetto della privacy, al fine di garantire una società equa e sicura per tutti.

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