Salman Rushdie: La sfida attuale per la libertà di stampa

L’Auditorium del centro congressi del Lingotto è pieno zeppo di persone che applaudono calorosamente Salman Rushdie e Roberto Saviano. La direttrice Annalena Benini è entusiasta di avere lo scrittore indiano dei Versi Satanici al suo primo Salone. “Siamo davvero emozionati di avere Rushdie qui in Italia per la prima volta dopo l’attentato. Questo incontro rappresenta la libertà”, afferma Benini. Rushdie e Saviano condividono anche una condizione di “sopravvissuti”, come sottolinea lo stesso Rushdie. “Mi chiedi come abbia fatto a superare tutto, ma tu ne sai qualcosa. Credo che per te sia stato ancora peggio di quanto lo sia stato per me”.

Durante l’incontro, Rushdie parla del rapporto tra potere e intellettuali e sottolinea che scrittori, giornalisti e intellettuali sono sotto attacco in un periodo difficile per la libertà di espressione. “Pensavamo che la battaglia fosse già stata vinta, ma dobbiamo ricominciare a combattere. E lo faremo”, assicura il famoso scrittore.

Saviano ringrazia Rushdie per il suo sostegno nel contenzioso con la premier Giorgia Meloni e quest’ultimo risponde con una battuta: “Io sono stato citato in giudizio da Indira Gandhi quando ho scritto I figli della mezzanotte, quindi non sei il primo”. Rushdie critica i governi e i ministri che considerano gli intellettuali come rivali politici, nonostante non ci sia proporzione tra il ruolo di un ministro e quello di un giornalista o di un intellettuale.

Rushdie racconta anche del tentato assassinio di due anni fa e dei momenti difficili che sono seguiti. Ringrazia pubblicamente la sua moglie, Rachel Eliza Griffith, per il suo amore e sostegno incondizionato durante quel periodo. “Ho scoperto di essere più forte di quanto pensassi, ho scoperto di essere resiliente solo dopo l’attentato”, aggiunge.

Infine, Rushdie parla dei Versi Satanici, il suo libro che ha provocato la fatwa dell’ayatollah Khomeini e la condanna a morte. L’autore afferma che molti dei suoi critici non avevano nemmeno letto il libro. Questo gli fa sentire meglio, sapendo che anche grandi autori come Joyce e Nabokov sono stati accusati ingiustamente per le loro opere.

Salman Rushdie è tornato in libreria con un nuovo libro intitolato “Coltello” e continua a lottare per la libertà di stampa e di espressione. La sua presenza al Salone del Libro è stata un grande evento e ha dimostrato che l’impegno per la libertà è più forte che mai.

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