James Ellroy, lo scrittore americano noto per i suoi romanzi noir, ha recentemente criticato l’America contemporanea, affermando di non essere interessato ad essa. In un’intervista all’ANSA al Salone del Libro di Torino, Ellroy ha dichiarato: “Non mi interessa parlare dell’America di oggi. Mi interessa il 1962”. Il suo nuovo libro, intitolato “Gli incantatori”, è ambientato nella Los Angeles del 1962 e presenta un mix di finzione e realtà, con personaggi come Marilyn Monroe, i fratelli Kennedy e l’investigatore privato Freddy Otash.
Quando gli viene chiesto perché ha scelto quell’anno specifico, Ellroy risponde che la storia è venuta da sé. Nel suo libro precedente, “Panico”, c’era una versione comica di Freddy Otash, mentre in “Gli incantatori” c’è la sua versione tragica. Otash è scosso e cambia molto nel corso della storia, rendendosi conto di essere stato complice della morte di una liceale innocente e di un compagno poliziotto. La sua compagna lo lascia e lui si rende conto della futilità della vita che ha vissuto, donando una grande quantità di denaro sporco.
L’immagine dell’America del 1962 dipinta da Ellroy non è delle migliori, definendola un “micromondo” in cui Hollywood si intreccia con la politica e il crimine, creando un caos. Ellroy afferma di provare solo amore per l’America e che la sua relazione con il paese è fraterna. “Gli incantatori” rappresenta una falsa epoca degli anni ’60, in cui veniva proposto un nuovo modo di vita che si è poi tradotto in qualcosa di orrendo.
Durante l’intervista, Ellroy esprime anche la sua opinione su Marilyn Monroe e i fratelli Kennedy. Non le piaceva intensamente, definendola un’attrice scarsa e un essere umano debole e vuoto. Riguardo ai Kennedy, ha una grande opinione di Bob Kennedy, definendolo il miglior procuratore generale che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, ma non ha mai avuto una grande opinione su John.
Quando gli viene chiesto se vorrebbe che “Gli incantatori” diventasse un film o una serie, Ellroy risponde di no, poiché teme che lo ridurrebbero come hanno fatto con “L.A. Confidential” e “Dalia nera”, ma ammette che gli piacerebbe che qualcuno gli desse dei soldi per farne un film.
Infine, Ellroy viene interrogato sul suo stile letterario noir e sui suoi romanzi che spesso iniziano con una situazione negativa che diventa ancora peggiore. L’autore sottolinea che il noir è stato prevalente in America tra il 1945 e il 1972 e fa riferimento al canone hard boiled della letteratura americana. Secondo Ellroy, il suo libro “Gli incantatori” rappresenta l’evoluzione dell’hard boiled americano.
James Ellroy continua a sorprendere i lettori con la sua narrativa cupa e intensa, immergendoli in un’America passata che ha ancora molto da offrire in termini di storie e misteri. Con “Gli incantatori”, Ellroy ci invita a esplorare la Los Angeles del 1962, un mondo in cui gli incantesimi si intrecciano con la realtà, creando una storia avvincente e coinvolgente.