Il Premio Nobel per la Letteratura 2021, Abdulrazak Gurnah, ha recentemente criticato l’approccio inumano dell’Europa verso i migranti. Durante la presentazione del suo ultimo romanzo, intitolato ‘L’ultimo dono’, al Salone del Libro di Torino, Gurnah ha sottolineato l’importanza di capire il nostro passato e chi siamo per poter affrontare adeguatamente il fenomeno dell’immigrazione.

Secondo Gurnah, l’immigrazione è uno dei più grandi fenomeni dei nostri tempi e il problema sta nell’atteggiamento delle società di arrivo nei confronti delle persone che migrano. Attualmente, molti paesi considerano l’immigrazione come un fenomeno criminale, senza considerare le difficoltà e i rischi che queste persone affrontano per raggiungere l’Europa. Gurnah afferma che se non ci saranno vie legali e assistite per migrare, le persone cercheranno comunque di farlo in modo più rischioso. Questo fenomeno, secondo lui, non potrà essere fermato da discorsi teorici o chiacchiere.

Durante l’intervista con l’ANSA, Gurnah ha anche discusso il concetto di appartenenza. Secondo lui, ci sono molti modi di appartenere e molte persone nella storia hanno scelto di rifiutare la loro appartenenza originaria per abbracciarne una nuova. La scelta dell’appartenenza culturale è stata una motivazione comune per molti scrittori, come T.S. Eliot e Joseph Conrad. Tuttavia, per milioni di persone, lasciare il proprio posto di nascita e la propria famiglia non è una scelta libera, ma una necessità dovuta a rischi o povertà. Gurnah sottolinea che la parola chiave è la ricerca di tranquillità e serenità, che si raggiunge quando si trova un equilibrio tra le due appartenenze.

Nel suo ultimo romanzo, ‘L’ultimo dono’, Gurnah esplora il tema della riconciliazione delle differenze. Il protagonista del romanzo, Abbas, originario di Zanzibar ma residente in Inghilterra, si trova a dover affrontare il conflitto tra la sua identità di provenienza e quella del luogo in cui vive. I suoi figli, nati in Inghilterra, si sentono estranei al loro paese di origine. Gurnah afferma che nel libro si parla più di riconciliazione delle differenze che di perdono o segreti. Sostiene che ci sono segreti storici e personali che fanno parte delle nostre vite e che è importante affrontarli e comprenderli.

Abdulrazak Gurnah è un autore di origini zanzibarite ma residente in Inghilterra. La sua esperienza personale e la sua sensibilità nei confronti dell’immigrazione emergono chiaramente nei suoi scritti. Con il suo ultimo romanzo, ha portato alla luce l’inumanità dell’approccio europeo verso i migranti e ha incoraggiato una maggiore comprensione e accoglienza. La sua voce autorevole e il suo ruolo di Premio Nobel per la Letteratura gli consentono di influenzare il dibattito pubblico e di porre l’attenzione su questioni importanti come l’immigrazione e l’appartenenza.

In conclusione, Abdulrazak Gurnah è un autore che ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura nel 2021. Durante la presentazione del suo ultimo romanzo al Salone del Libro di Torino, ha criticato l’approccio inumano dell’Europa verso i migranti e ha sottolineato l’importanza di comprendere il nostro passato e chi siamo per affrontare adeguatamente il fenomeno dell’immigrazione. Nel suo romanzo, esplora il tema della riconciliazione delle differenze e affronta segreti personali e storici che fanno parte delle nostre vite. La sua voce autorevole e il suo ruolo di Premio Nobel gli consentono di influenzare il dibattito pubblico e di porre l’attenzione su questioni cruciali come l’immigrazione e l’appartenenza.

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