Roberto Saviano, l’autore di “Gomorra”, ha rivelato che se potesse tornare indietro nel tempo, farebbe qualcosa di completamente diverso. Afferma che avrebbe dovuto scrivere il libro con maggior prudenza, dando meno spazio all’aspetto d’inchiesta e più a quello letterario e culturale. Inoltre, avrebbe potuto farlo leggere da un attore anziché affrontare personalmente la tortura di ritornare nel luogo e nello spazio che tanto lo ha determinato e devastato.

Saviano ha ammesso che lui e “Gomorra” sono indissolubilmente legati. Nonostante abbia cercato di slegarsi dal libro negli anni, non ci è mai riuscito completamente. La lettura di “Gomorra” gli ha fatto provare tutte le emozioni possibili, dalla nausea all’odio, dalla nostalgia al rinnovo del dolore. Ha spiegato che leggerlo ha significato ritrovarlo, non solo subirlo, e che il libro gli ha distrutto la vita.

Il successo internazionale di “Gomorra” sembra paradossale. Saviano ha sottolineato che l’ibrido del libro, che non è né un saggio accademico scientifico, né un romanzo di fiction, né un giallo, né un reportage, ha reso tutto più accessibile. Questo equilibrio strano tra diversi generi è ancora più evidente nell’audiolibro, grazie ai cambiamenti di ritmo e alla voce dell’autore.

Saviano ha impiegato circa trenta ore per leggere “Gomorra”, un’esperienza che ha definito un incubo perché doveva stare con le sue parole per tanto tempo. Tuttavia, è stato anche un momento di riconciliazione. Ha sentito una grande nostalgia per la sua vespa nera e per il sé di quegli anni. Inoltre, ha trovato la sua scrittura completamente identica, cosa che di solito gli scrittori non sperimentano quando leggono cose del passato.

Negli ultimi vent’anni, molto è cambiato. L’attenzione verso i temi trattati in “Gomorra” è tornata identica a quella di 25 anni fa. Tuttavia, le conseguenze della luce e del dibattito sono evidenti. Napoli è passata da essere una città di guerra a una città del turismo. Saviano sottolinea che coloro che lo hanno accusato di aver diffamato Napoli hanno ora la prova che si sbagliavano. La città è diventata una meta turistica molto ambita, con più B&B di Venezia. Questo dimostra che quando si accende una luce di comprensione, non bisogna mai temere di mostrare l’orrore, la ferita e le contraddizioni.

Saviano è stato recentemente inserito nel palinsesto Rai come insider. Questa è stata una piccola vittoria grazie all’Associazione Familiari delle Vittime di Mafia, ad Articolo 21 e a WikiMafia, che hanno lottato affinché Saviano potesse tornare in Rai.

L’autore ha anche altri progetti in corso. Sta lavorando a un altro podcast con un tema internazionale e sta portando in teatro il libro “Noi due ci apparteniamo” con lo spettacolo “Appartenere”, in cui racconta il concetto di appartenenza.

Infine, Saviano ha espresso la sua opinione sulle prossime elezioni europee. Ha sottolineato l’importanza di votare per evitare che le destre diventino le uniche interpreti della sofferenza sociale.

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