Il Sole continua a stupire gli appassionati di astronomia con spettacoli mozzafiato. Dopo i brillamenti solari dei giorni scorsi, che hanno causato una tempesta geomagnetica sulla Terra, il gigantesco gruppo di macchie solari chiamato AR3664 ha dato vita al super-brillamento più potente del ciclo solare attuale. Questo evento, che ha raggiunto la classe X 8.7, rappresenta un momento unico da non perdere per gli amanti dell’astrofisica.

Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, ha sottolineato che il gruppo di macchie solari AR3664 è molto complesso e tornerà a essere visibile tra due settimane. Durante questo periodo, potrebbe erodersi o addirittura rinforzarsi ulteriormente. Grazie alla tecnica dell’eliosismologia, gli esperti possono indagare su ciò che accade sulla parte non visibile del Sole attraverso le oscillazioni che avvengono sulla sua superficie visibile.

È importante ricordare che i brillamenti solari sono eruzioni violente di materia che sprigionano un’energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche. Questi eventi vengono classificati in base alla loro potenza utilizzando le lettere A, B, C, M e X, e a ogni classe è associato un numero da 1 a 10 per caratterizzare l’intensità dell’eruzione. Il super-brillamento registrato recentemente ha raggiunto una classe X 8.7, posizionandosi molto in alto nella scala. Tuttavia, è importante precisare che la numerazione della classe X può superare anche il 10. Il record del brillamento più potente mai registrato risale al 4 novembre 2003, con una stima di X 45.

Nonostante l’impressionante spettacolo offerto dal Sole, non ci sono rischi di nuove tempeste solari poiché la regione AR3664 non è più rivolta verso la Terra. Tuttavia, sono stati segnalati blackout radio in diverse parti del mondo come conseguenza del super-brillamento.

Gli appassionati di astronomia e coloro che amano osservare il cielo possono prepararsi per un nuovo spettacolo dal Sole tra due settimane, quando il gruppo di macchie solari AR3664 tornerà ad essere visibile. Sarà interessante seguire l’evoluzione di questo fenomeno attraverso le tecniche di osservazione disponibili e continuare ad esplorare i misteri del nostro sistema solare.

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