La speranza di trovare una cura per il Parkinson potrebbe finalmente risvegliarsi grazie alle nuove ricerche sui blastocisti. Questo è il messaggio lanciato da Maurizio Fravilli, un malato di Parkinson che ha inviato una lettera aperta e un video-appello ai ministri della Salute e della Ricerca, chiedendo loro di rimuovere il divieto di utilizzare le blastocisti non idonee a una gravidanza per la ricerca scientifica.

Vent’anni dopo l’approvazione della Legge 40 sulla Procreazione Medicalmente Assistita, l’Associazione Luca Coscioni sostiene che ci siano ancora molti divieti che violano il diritto alla salute e alcune libertà fondamentali. Tra questi divieti c’è quello che impedisce di donare le blastocisti alla ricerca scientifica, definendole impropriamente “embrioni”. Inoltre, sono ancora vietate la procreazione medicalmente assistita per le persone single e per le coppie dello stesso sesso, così come la surrogazione di maternità.

Maurizio Fravilli, un uomo di 68 anni affetto da Parkinson, ha scritto ai ministri Schillaci e Bernini per chiedere loro di utilizzare i loro poteri per rimuovere questo divieto ingiustificato. Nel suo appello, Fravilli sottolinea che la ricerca scientifica potrebbe offrire speranza non solo a lui, ma anche ad altri malati di Parkinson e a tantissime altre persone.

L’Associazione Luca Coscioni chiede al Ministro della Salute di intervenire su alcuni aspetti che potrebbero essere risolti senza l’intervento del Parlamento. Questi aspetti includono l’inclusione della diagnostica preimpianto nella riforma dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e il rimborso adeguato alle donatrici di gameti. Inoltre, l’associazione chiede una modifica del decreto che governa la raccolta dei dati del Registro Nazionale Pma, al fine di fornire dati aggiornati e disaggregati per i cicli di Pma e di censire il numero delle blastocisti non idonee a una gravidanza attualmente crioconservate presso i centri di procreazione medicalmente assistita.

La speranza di trovare una cura per il Parkinson potrebbe finalmente diventare realtà grazie alle nuove ricerche sui blastocisti. Queste cellule, che vengono erroneamente definite “embrioni” dalla Legge 40 sulla Procreazione Medicalmente Assistita, potrebbero essere utilizzate dalla scienza per migliorare non solo la vita di Maurizio Fravilli, ma di tante altre persone affette da questa malattia incurabile.

L’Associazione Luca Coscioni chiede al Ministro della Salute di intervenire per rimuovere il divieto di donare le blastocisti alla ricerca scientifica. Inoltre, l’associazione chiede anche altre modifiche alla legge, come l’inclusione della diagnostica preimpianto nei Livelli Essenziali di Assistenza e un adeguato rimborso per le donatrici di gameti.

È arrivato il momento di dare voce a tutti i malati di Parkinson che oggi non hanno alcuna speranza. È necessario che le autorità competenti prendano in considerazione le richieste di Maurizio Fravilli e dell’Associazione Luca Coscioni per poter finalmente dare una speranza a tutti coloro che lottano contro questa malattia. Speriamo che le nuove ricerche sui blastocisti possano aprire la strada a una cura per il Parkinson e a una vita migliore per tutti coloro che ne sono affetti.

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