Federico il Grande è stato uno dei personaggi più controversi e affascinanti della storia europea. La sua figura è stata oggetto di numerosi dibattiti tra gli storici, che si sono chiesti se fosse un aggressore o una vittima nella Guerra dei Sette Anni.

Nel 1756, Federico invase la Sassonia dando inizio a quel conflitto che sarebbe diventato il primo vero conflitto mondiale. Gli storici hanno molto spesso etichettato il sovrano prussiano come “aggressore”, ma secondo il saggista e giornalista Claudio Guidi, autore del libro “La Guerra dei Sette Anni”, questa definizione non rende giustizia alla complessità della situazione. Secondo Guidi, Federico agì dopo aver scoperto che l’Europa intera si era coalizzata contro di lui, con l’intento di ridurlo a una “piccola potenza insignificante”. Questa tesi, basata su documenti d’archivio finora ignorati o trascurati, mette in discussione l’immagine tradizionale di Federico come aggressore.

Il libro di Guidi si sofferma anche sul rapporto tra Federico e alcune figure di spicco del suo tempo, come Voltaire. I due geni, sebbene ammirati reciprocamente, non erano fatti per stare vicini. Federico era notoriamente misogino e nemico giurato di donne come Mme de Pompadour, la zarina Elisabetta e Maria Teresa d’Austria. Secondo lui, “per rovinare un Paese, basta farlo governare da una donna”. Questo atteggiamento di Federico nei confronti delle donne è solo uno degli aspetti controversi della sua personalità.

Ma Federico il Grande non era solo un grande condottiero. Era anche un uomo dalle passioni e dai gusti raffinati. Amava la buona cucina e si faceva preparare i migliori piatti da un cuoco francese di fama. Era anche un appassionato di bottarga, che faceva arrivare direttamente dall’Italia. Nonostante il suo impegno per il governo del suo Stato, Federico non era amato da tutti. Denis Diderot, pur ammirandolo, lo definì “balzano come un pappagallo e maligno come una scimmia”. Ma per Johann Wolfgang Goethe, Federico rappresentava la stella polare intorno alla quale girava il mondo intero.

La figura di Federico il Grande è complessa e contraddittoria. Da un lato, era un uomo di grande intelligenza e sensibilità, tanto da essere considerato un artista, poeta o musicista nato. Dall’altro lato, era anche un condottiero spietato e brutale, soprattutto nei confronti della moglie costretta a condurre una vita da vedova lontano da lui. Anche il fratello minore ed erede al trono, August Wilhelm, non ebbe una vita facile, essendo stato destituito da generale e ricoperto di contumelie.

Nonostante le sue contraddizioni, Federico il Grande è stato un personaggio di grande rilevanza storica. Il suo genio militare ha entusiasmato Napoleone, che lo considerava un grande comandante. La sua abolizione della servitù della gleba gli ha valso l’ammirazione di Karl Marx, che lo considerava il primo a dare la terra ai contadini. In un secolo dominato dall’oscurantismo e dalle persecuzioni religiose, Federico si è distinto per la sua apertura mentale e la sua tolleranza religiosa.

In conclusione, Federico il Grande è stato un personaggio complesso e contraddittorio, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia europea. La sua figura è ancora oggetto di dibattito tra gli storici, ma indipendentemente dal giudizio che si può dare su di lui, non si può negare il suo ruolo di protagonista nella Guerra dei Sette Anni e il suo impatto sul panorama politico e culturale dell’epoca.

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