Allarme nel settore editoriale: le preoccupazioni emerse durante il Book Pride
Il mondo dell’editoria italiana è in subbuglio. Durante l’evento Book Pride, è stato lanciato un allarme dai rappresentanti degli editori indipendenti riguardo ai dati di mercato di questo inizio del 2024, definiti preoccupanti. Lorenzo Armando, vicepresidente dell’Associazione Italiana Editori e presidente del Gruppo Piccoli editori, ha espresso le sue preoccupazioni durante l’incontro dal titolo “Sostenere la lettura, la produzione e la domanda dei libri”.
Armando ha sottolineato come la riduzione delle misure di sostegno alla domanda abbia un impatto significativo sul mercato. La fine della 18App, sostituita dalle Carte cultura e del Merito, che hanno una platea di beneficiari limitata, insieme alla fine del fondo speciale per l’acquisto di libri da parte delle biblioteche di pubblica lettura, stanno contribuendo a una contrazione del mercato. Questi cambiamenti rappresentano una minaccia per la pluralità dell’offerta editoriale italiana.
Il presidente del Gruppo Piccoli editori ha anche evidenziato che l’editoria italiana sta attraversando un momento critico, soprattutto per le aziende di dimensioni medio-piccole. Nonostante un periodo soddisfacente dal punto di vista delle vendite, la forte crescita dei costi di produzione sta mettendo a rischio l’equilibrio economico delle case editrici. Senza un ripensamento del funzionamento del sistema e senza più i sostegni alla domanda, molte case editrici potrebbero non essere in grado di sopravvivere.
Questo problema non riguarda solo l’aspetto economico, ma anche quello socio-culturale. La pluralità dell’offerta editoriale italiana è una caratteristica distintiva del settore che non può essere ignorata da governo e Parlamento. È necessario definire una politica strutturale per il libro e la lettura al fine di preservare l’editoria indipendente e garantire un futuro sostenibile per il settore.
Durante l’incontro al Book Pride, Andrea Palombi, presidente di Adei (Associazione degli editori indipendenti), ha commentato che è fondamentale impegnarsi per chiedere ai rappresentanti politici e istituzionali di affrontare questo problema in modo strutturale. È necessario trovare soluzioni che permettano di sostenere la lettura, la produzione e la domanda dei libri, al fine di preservare il patrimonio culturale italiano rappresentato dal settore dell’editoria.
In conclusione, l’allarme lanciato durante il Book Pride ha evidenziato le preoccupazioni degli editori indipendenti riguardo al futuro del settore. È necessario un impegno da parte dei rappresentanti politici e istituzionali per definire una politica strutturale per il libro e la lettura, al fine di sostenere l’editoria indipendente e garantire la pluralità dell’offerta editoriale italiana. Solo così sarà possibile preservare il patrimonio culturale rappresentato da questo settore così importante per il paese.