Il mondo digitale sta vivendo una crescita esponenziale, ma ciò non significa che tutti ne abbiano accesso. Secondo l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), circa 2,6 miliardi di persone in tutto il mondo non sono ancora online e non possono usufruire dei vantaggi della tecnologia digitale. Questo dato allarmante solleva una delle sfide più grandi della nostra generazione.
Doreen Bogdan-Martin, capo dell’agenzia ITU, ha sottolineato l’importanza di essere parte del mondo digitale per poter beneficiare dell’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale è destinata a comportare grandi cambiamenti nella società, ma se non si è connessi a Internet, si rimane tagliati fuori da questa rivoluzione tecnologica.
Per affrontare questa sfida, le Nazioni Unite si sono prefissate l’obiettivo di raccogliere 100 miliardi di dollari entro il 2026 al fine di colmare il divario di digitalizzazione globale. Tuttavia, Bogdan-Martin ritiene che questa cifra sia insufficiente per veramente colmare il divario. Stima infatti che sarebbe necessario quadruplicare questa somma per garantire a tutti l’accesso alle tecnologie digitali.
Il divario di digitalizzazione globale si farà sempre più sentire con l’avanzamento della tecnologia dell’intelligenza artificiale generativa. Questa tecnologia in continua evoluzione potrebbe portare a ulteriori divari tra chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi non ce l’ha.
È fondamentale affrontare questa sfida globale e garantire l’accesso a Internet a tutte le persone. Oltre ad essere un diritto umano fondamentale, l’accesso a Internet offre opportunità di apprendimento, di sviluppo economico e di partecipazione attiva alla società. È necessario investire in infrastrutture digitali, fornire servizi internet accessibili e promuovere l’alfabetizzazione digitale per ridurre il divario di digitalizzazione.
Il mondo digitale può offrire innumerevoli vantaggi, ma solo se tutti ne hanno accesso. È responsabilità delle istituzioni internazionali collaborare per colmare il divario di digitalizzazione globale e garantire che nessuno venga lasciato indietro. Solo così potremo sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale e costruire un futuro digitale inclusivo per tutti.