Telegram, l’app di messaggistica istantanea con 900 milioni di utenti, potrebbe presto essere quotata in borsa. Questa è l’ipotesi avanzata da Pavel Durov, il fondatore dell’app, che ha rivelato in un’intervista al Financial Times di aver raccolto “centinaia di milioni di dollari” in ricavi dalla pubblicità e di sperare di diventare redditizio entro il prossimo anno.

Nonostante i potenziali investitori abbiano offerto valutazioni superiori ai 30 miliardi di dollari, Durov ha sottolineato che al momento non c’è alcun piano di vendere Telegram. Tuttavia, la possibilità di una futura quotazione in borsa è una delle opzioni prese in considerazione.

Pavel Durov è conosciuto come il “Mark Zuckerberg della Russia” e ha fondato Telegram nel 2013 insieme al fratello. L’app è diventata popolare per la sua sicurezza e privacy, offrendo funzioni come la crittografia end-to-end e la possibilità di creare chat segrete.

Con 900 milioni di utenti attivi mensilmente, Telegram sta diventando una delle principali piattaforme di messaggistica a livello globale. La sua crescita costante ha attirato l’attenzione degli investitori, che vedono un enorme potenziale nella società.

La decisione di quotare Telegram in borsa potrebbe portare numerosi benefici. Innanzitutto, permetterebbe all’azienda di raccogliere ulteriori fondi per finanziare la sua espansione e lo sviluppo di nuove funzionalità. Inoltre, una quotazione in borsa aumenterebbe la visibilità e la credibilità dell’azienda, rendendola più attraente per potenziali partner e investitori.

Tuttavia, quotarsi in borsa potrebbe anche comportare alcune sfide per Telegram. L’azienda dovrebbe affrontare un maggiore livello di trasparenza e rendicontazione finanziaria, cosa che potrebbe non essere facile considerando il suo attuale modello di business basato sulla privacy. Inoltre, il mercato delle app di messaggistica è altamente competitivo, con giganti come WhatsApp e Facebook Messenger che dominano il settore.

Nonostante queste sfide, la quotazione in borsa potrebbe essere un passo importante per Telegram. Con un’ampia base di utenti e un modello di business solido, l’azienda ha tutte le carte in regola per avere successo sul mercato azionario.

In conclusione, l’ipotesi della quotazione di Telegram con i suoi 900 milioni di utenti è certamente una notizia interessante. L’azienda potrebbe presto diventare redditizia e la possibilità di quotarsi in borsa rappresenta una delle opzioni prese in considerazione da Pavel Durov. Sarà interessante seguire gli sviluppi futuri di questa storia e vedere se Telegram riuscirà a raggiungere il successo finanziario che ambisce.

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