Nel cuore della Sardegna, precisamente nell’ex miniera di Sos Enattos a Lula (Nuoro), si sta svolgendo un esperimento scientifico di grande rilevanza: l’esperimento Archimedes. Questo progetto, che fa parte dei preparativi per la realizzazione dell’Einstein Telescope, il futuro cacciatore europeo di onde gravitazionali, ha come obiettivo principale la misurazione dell’interazione tra le fluttuazioni del vuoto elettromagnetico e il campo gravitazionale.

L’esperimento Archimedes, coordinato da Enrico Calloni dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Università Federico II di Napoli, coinvolge diverse istituzioni tra cui le università Sapienza di Roma, di Sassari e Cagliari, l’European Gravitational Observatory, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Centro di fisica teorica dell’Università francese di Marsiglia. I risultati di questo studio sono stati recentemente pubblicati su The European Physical Journal Plus.

Uno dei principali risultati ottenuti finora è la creazione di un prototipo di bilancia estremamente sensibile, che potrebbe rivelarsi fondamentale per la scoperta delle particelle chiamate fotoni oscuri. Queste particelle misteriose potrebbero costituire la cosiddetta materia oscura, una forma di materia invisibile che rappresenta ben il 25% dell’universo.

L’importanza dell’esperimento Archimedes risiede nel suo approccio innovativo alla comprensione del concetto di “vuoto”. Nella meccanica quantistica, il vuoto non è privo di energia, ma è caratterizzato da incessanti fluttuazioni dovute alla creazione e distruzione continua di particelle e antiparticelle. Archimedes mira a osservare le possibili interazioni tra il vuoto quantistico e il campo gravitazionale, al fine di comprendere l’influenza del vuoto sulla massa dei corpi.

Per ottenere risultati affidabili, l’esperimento deve essere condotto in condizioni di assoluto silenzio sismico e antropico. Proprio per questo motivo, l’ex miniera di Sos Enattos è stata scelta come sede ideale per l’esperimento, essendo un luogo caratterizzato da una grande stabilità ambientale.

Il laboratorio Sar-Grav, dove si sta svolgendo l’esperimento Archimedes, è stato finanziato dalla Regione Sardegna ed è frutto di una collaborazione tra diverse istituzioni tra cui l’Infn, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Università di Sassari e la società Igea, responsabile della gestione dell’ex miniera.

L’esperimento Archimedes rappresenta una tappa fondamentale nella ricerca scientifica sulla materia oscura e potrebbe fornire importanti indicazioni sulla sua composizione e sul suo ruolo nell’universo. Inoltre, questo progetto pone le basi per la realizzazione dell’Einstein Telescope, che promette di rivoluzionare lo studio delle onde gravitazionali.

La Sardegna si conferma ancora una volta un punto di riferimento per la ricerca scientifica a livello internazionale, offrendo un ambiente ideale per lo svolgimento di esperimenti di grande importanza come quello di Archimedes. Il futuro ci riserva ancora molte scoperte e l’Einstein Telescope potrebbe essere la chiave per svelare i misteri dell’universo.

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