L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha recentemente approvato l’utilizzo dell’immunoterapia come trattamento di prima linea per l’epatocarcinoma e il tumore delle vie biliari. Questa decisione rappresenta un importante passo avanti nella medicina e offre nuove speranze per i pazienti affetti da queste malattie.

Secondo uno studio condotto su pazienti affetti da carcinoma epatocellulare avanzato o non resecabile, è stato osservato che il 25% dei pazienti trattati con una singola dose iniziale di tremelimumab con durvalumab seguita da durvalumab in monoterapia è sopravvissuto per quattro anni. Nel caso del tumore delle vie biliari non resecabile o metastatico, la combinazione di durvalumab più chemioterapia ha ridotto del 24% il rischio di morte rispetto alla sola chemioterapia, con un aumento significativo della sopravvivenza a due anni.

Secondo le stime, nel 2023 ci saranno circa 12.200 nuove diagnosi di tumore del fegato in Italia, di cui il 79% sarà costituito da epatocarcinoma. Questo tipo di tumore rappresenta una delle principali cause di morte per tumore, specialmente negli uomini tra i 60 e i 70 anni. Spesso il tumore si sviluppa in pazienti che già soffrono di malattia cronica del fegato, come la cirrosi. Le cause di questa malattia cronica possono essere diverse, tra cui infezioni virali come l’epatite B e C, abuso di alcol, malattie genetiche e autoimmuni, ma anche la sindrome metabolica associata a sovrappeso e diabete.

Il trattamento di queste malattie è molto complesso, poiché è necessario curare il tumore senza trascurare la presenza di una malattia cronica del fegato. Per i pazienti con malattia avanzata che non sono candidabili alla chirurgia o alle terapie locoregionali, l’immunoterapia rappresenta una soluzione efficace. È importante che anche i medici di famiglia siano sensibilizzati su questi trattamenti e attivino programmi di sorveglianza per le persone a rischio.

L’approvazione da parte di Aifa della rimborsabilità di durvalumab per il trattamento dei tumori delle vie biliari è stata accolta con entusiasmo dagli esperti del settore. Secondo Paolo Leonardi, presidente dell’Associazione Pazienti Italiani Colangiocarcinoma (Apic), questa decisione permette di allungare la vita dei pazienti controllando lo sviluppo del tumore. Inoltre, Paola Morosini, responsabile delle Affari Medici Oncologici presso AstraZeneca, sottolinea che questa è la prima approvazione di un regime immunoterapico di prima linea nel colangiocarcinoma, rappresentando un risultato decisivo per la comunità scientifica e per i pazienti.

In conclusione, l’approvazione dell’immunoterapia come trattamento di prima linea per l’epatocarcinoma e il tumore delle vie biliari da parte di Aifa rappresenta un importante progresso nella lotta contro queste malattie. Questa terapia offre nuove speranze per i pazienti e potrebbe migliorare significativamente la loro qualità di vita. È fondamentale continuare a promuovere la sensibilizzazione su questi trattamenti e garantire che siano accessibili a tutti coloro che ne hanno bisogno.

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