Titolo: Sentenza Crac EPolis: Condanne pesanti per gli imputati, ma molte prescrizioni

Un’attesa che sembrava non finire mai sta finalmente per concludersi. La sentenza per il fallimento del gruppo editoriale EPolis, fondato nel 2004 dall’editore Nicola Grauso e fallito nel 2011, è alle porte. Oggi, il pm Giangiacomo Pilia ha formulato le richieste di condanna per 9 degli 11 imputati, che rischiano pesanti pene detentive.

Il tribunale di Cagliari si prepara a emettere la sentenza prima della prescrizione dei reati, che si avvicina sempre di più. La prima sezione penale, presieduta da Lucia Perra, ha ricevuto le richieste di condanna che vanno dalla bancarotta al falso in bilancio. Nonostante il lungo processo, alcuni reati sono già prescritti e per alcune posizioni è stata richiesta l’assoluzione.

Il fondatore del gruppo editoriale EPolis, Nicola Grauso, rischia una condanna di 5 anni di reclusione. Un rischio ancora maggiore incombe sull’imprenditore trentino Alberto Rigotti, ultimo editore del gruppo, per il quale sono stati sollecitati 9 anni e 4 mesi di reclusione.

Le richieste di condanna coinvolgono anche altri imputati. Sara Cipollini, già amministratrice delegata, Vincenzo Maria Greco, già vicepresidente del cda di EPolis, e Alessandro Valentino potrebbero essere condannati a 6 anni e 2 mesi di reclusione. Michela Veronica Crescenti, rappresentante legale di una società che prestava consulenza al gruppo EPolis, rischia 4 anni e mezzo di reclusione. John Gaethe Visendi, libero professionista, potrebbe essere condannato a 4 anni di reclusione. Rosalba e Rosanna Chielli, che lavoravano in una srl che curava la contabilità di EPolis, rischiano invece una condanna di 3 anni. Claudio Noziglia e Anna Abbatecola, invece, hanno richiesto l’assoluzione.

Oltre alle richieste di condanna, la curatela fallimentare di EPolis ha chiesto un risarcimento danni di 4 milioni di euro in solido agli imputati, oltre a una provvisionale di 1,5 milioni di euro. Sono presenti anche diverse parti civili, tra cui una trentina di giornalisti ed ex dipendenti EPolis, che hanno chiesto una provvisionale di 30.000 euro a testa.

Le prossime udienze sono fissate per il 15 marzo, il 5 aprile, il 7 e il 14 maggio, durante le quali si terranno le arringhe delle difese e l’eventuale replica del pm. Dopo mesi di attesa e tensione, si spera che la sentenza possa finalmente mettere fine a questa vicenda.

Il processo per il fallimento del gruppo editoriale EPolis ha fatto scalpore nel panorama mediatico italiano. L’azienda, che pubblicava 15 quotidiani diffusi in tutta Italia, impiegava oltre 130 giornalisti. Il suo fallimento nel 2011 ha lasciato molti dipendenti senza lavoro e ha scosso il mondo dell’editoria.

Ora, l’attenzione si sposta sulla sentenza finale e sulle conseguenze che essa avrà per gli imputati e per le parti civili coinvolte. Sarà interessante vedere come si svilupperanno le prossime udienze e se la sentenza sarà in grado di fare chiarezza su questa vicenda complessa.

In ogni caso, nonostante le condanne richieste dal pm, molte prescrizioni hanno già colpito i reati commessi dagli imputati. Questo solleva interrogativi sul sistema giudiziario italiano e sulla capacità di fare giustizia in tempi ragionevoli.

Resta da vedere come si concluderà questa vicenda e se la sentenza finale sarà in grado di soddisfare le aspettative delle parti coinvolte.

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