Il nuovo decreto legislativo sulla riscossione, approvato in via preliminare dal consiglio dei ministri, prevede un allungamento dei piani di rateizzazione per i debiti fiscali. Secondo la relazione tecnica, questa modifica avrà come conseguenza una diminuzione del gettito di 2,55 miliardi di euro nei prossimi dodici anni.

L’impatto iniziale sarà di 40,4 milioni nel 2025, ma poi aumenterà progressivamente fino a raggiungere un picco di 411 milioni nel 2030. In seguito, l’impatto inizierà a diminuire e si azzererà completamente nel 2037.

Questa modifica potrebbe avere un impatto significativo sulle finanze dello Stato. Infatti, una diminuzione così consistente del gettito fiscale potrebbe rendere difficile per il governo finanziare i suoi programmi e progetti.

Le cartelle a rate sono uno strumento che consente ai contribuenti di pagare i propri debiti fiscali in modo dilazionato nel tempo. Questo può essere particolarmente utile per coloro che si trovano in difficoltà finanziarie e non sono in grado di pagare l’intero importo in una sola soluzione.

Tuttavia, è importante trovare un equilibrio tra la necessità di agevolare i contribuenti e la necessità di garantire le entrate dello Stato. Se da un lato è giusto offrire la possibilità di rateizzare i debiti, dall’altro è fondamentale che ciò non comprometta la stabilità finanziaria del paese.

È comprensibile che il governo voglia facilitare la vita dei contribuenti e rendergli più agevole il pagamento dei debiti fiscali. Tuttavia, è importante assicurarsi che questa decisione non comporti un impatto negativo sulla capacità dello Stato di finanziare i suoi servizi e programmi.

Inoltre, è necessario tenere conto del fatto che la situazione economica può cambiare nel corso dei prossimi dodici anni. Quindi, è possibile che l’entità dell’impatto previsto possa variare in base alle condizioni economiche future.

In conclusione, l’allungamento dei piani di rateizzazione per i debiti fiscali potrebbe comportare una diminuzione del gettito fiscale di 2,55 miliardi di euro nei prossimi dodici anni. Questa modifica potrebbe avere conseguenze significative sulle finanze dello Stato e sulla sua capacità di finanziare i suoi programmi e progetti. È importante trovare un equilibrio tra la necessità di agevolare i contribuenti e la necessità di garantire le entrate dello Stato, al fine di assicurare la stabilità finanziaria del paese.

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