Aumento dei disturbi alimentari anche in Valle d’Aosta: un problema in crescita

I disturbi alimentari sono un problema sempre più diffuso, e non solo nelle grandi città. Anche in Valle d’Aosta, una regione montuosa nel nord-ovest dell’Italia, si sta assistendo a un aumento dei casi di disturbi alimentari, soprattutto tra i giovani.

Secondo i dati forniti dall’azienda sanitaria valdostana in occasione della 13/a Giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare (Dca), il centro allestito dall’Usl attualmente ha in carico ben 96 pazienti. Ciò che preoccupa è che solo nel 2023, 54 nuovi utenti hanno avviato un percorso di cura.

La psicoterapeuta e coordinatrice del centro, Lorella Champrétavy, ha spiegato che negli ultimi tre anni si è registrato un aumento del 35% degli accessi rispetto alla media degli anni precedenti. Il picco si è verificato nel 2021, subito dopo la pandemia. Ciò che preoccupa ancora di più è che l’età di insorgenza dei disturbi alimentari sta progressivamente diminuendo, soprattutto nei casi di anoressia nervosa. Nel 2023, il 40% dei nuovi utenti aveva meno di 18 anni e l’11% addirittura un’età inferiore ai 14 anni.

Secondo Champrétavy, i disturbi alimentari sono patologie complesse, ma guaribili. Tuttavia, è fondamentale riconoscere il problema in modo precoce e avviare tempestivamente un percorso di cura specifico. È inoltre importante garantire una presa in carico multidisciplinare, che permetta di affrontare in modo sinergico i vari aspetti della patologia, come quelli medici, psicologici, psichiatrici e dietetici. Inoltre, il paziente dovrebbe avere la possibilità di accedere a diversi livelli di cura, a seconda delle sue esigenze cliniche.

“I disturbi alimentari possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale delle persone, così come sulla loro vita sociale e affettiva”, ha sottolineato Champrétavy. Possono influire negativamente sul funzionamento scolastico o lavorativo e compromettere la qualità della vita nel suo complesso. Inoltre, esistono forme più difficili da riconoscere, come la bulimia e il binge eating, in cui sono presenti comportamenti problematici nonostante una condizione di normopeso o sovrappeso. Questi comportamenti includono il vomito autoindotto, l’eccessivo e compulsivo esercizio fisico o abbuffate con perdita di controllo.

È evidente che i disturbi alimentari rappresentano una sfida sempre più urgente per le autorità sanitarie della Valle d’Aosta. È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema e garantire un’adeguata assistenza sanitaria per coloro che ne sono affetti. Solo attraverso un approccio multidisciplinare e una presa in carico tempestiva sarà possibile affrontare questa crescente epidemia di disturbi alimentari.

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