Il primo trapianto di fegato con l’ausilio di un robot è stato eseguito con successo presso il Policlinico di Modena, rappresentando un’importante innovazione medica in Italia. Questa tecnica completamente robotica è stata utilizzata solo in due altri casi nel mondo, a Washington e Lisbona. L’intervento, che ha richiesto 10 ore, è stato eseguito dal prof. Fabrizio Di Benedetto, direttore Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di fegato del Policlinico di Modena, su un paziente di 66 anni affetto da tumore al fegato. Sorprendentemente, il paziente è stato dimesso dall’ospedale soltanto quattro giorni dopo l’operazione e attualmente sta bene.

Nelle settimane successive, sono stati effettuati altri tre trapianti di fegato completamente robotici presso il Policlinico di Modena, tutti su pazienti tra i 50 e i 60 anni affetti da tumore al fegato o cirrosi epatica. L’efficacia di questa tecnica pionieristica è stata presentata presso la sede della Regione Emilia-Romagna da importanti figure come l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Claudio Vagnini, il rettore dell’Università Carlo Adolfo Porro, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il prof. Di Benedetto.

Questo risultato straordinario conferma l’eccellenza della rete trapiantologica e della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna. Secondo Donini, questo non è stato un caso isolato, ma fa parte di un programma che mira a investire nella tecnologia robotica per portare avanti ulteriori trapianti di fegato. Durante l’intervento, il robot in sala operatoria viene guidato passo dopo passo dai chirurghi esperti che sono stati appositamente formati. Viene eseguita una piccola incisione di 10 cm attorno all’ombelico per rimuovere il fegato malato e inserire il nuovo fegato donato.

Secondo il prof. Di Benedetto, questa tecnica offre numerosi vantaggi, tra cui una degenza ridotta rispetto ai trapianti classici, con una media di un terzo in meno; inoltre, il paziente sperimenta un minor dolore post-operatorio. Il recupero è più rapido poiché il robot si muove in modo delicato e gli organi non vengono mai manipolati manualmente.

L’obiettivo è quello di eseguire l’8-10% dei trapianti di fegato annuali utilizzando la tecnica robotica. Nel 2023, il Centro Trapianti di Modena è diventato il secondo polo italiano per numero di interventi, con 150 casi. Questo progresso medico rappresenta un importante passo avanti nella medicina italiana e promette di migliorare ulteriormente la qualità degli interventi chirurgici e il recupero dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato.

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