Il sostegno di un partigiano di 101 anni al cibo coltivato: un’opinione preziosa

Gaetano Caricato, un matematico, poeta e partigiano di 101 anni, ha recentemente espresso la sua opinione sul cibo coltivato durante un evento chiamato “Comunicare One health”. Durante l’incontro, promosso dal senatore Antonio De Poli e dall’on Paola Binetti, in collaborazione con l’Associazione culturale no profit ‘Medicina e Frontiere’, Caricato ha condiviso la sua esperienza di vita durante la seconda guerra mondiale e ha sottolineato l’importanza dell’alimentazione durante quel periodo.

Caricato ha sottolineato che il cibo coltivato è fondamentale per sostenere una popolazione mondiale di oltre 8 miliardi di abitanti. Ha elogiato gli sforzi dei biologi nel creare prodotti alimentari artificiali di alta qualità e ha sollevato la domanda: perché dovremmo rinunciare a questi prodotti se possono aiutarci a soddisfare i nostri bisogni alimentari?

Durante la sua testimonianza, Caricato ha raccontato dell’alimentazione durante il periodo di guerra. Ha condiviso che quando tornò a casa dopo un anno, pesava solo 43 chili, rispetto ai 70 chili con cui era partito. Ha ricordato i giorni trascorsi in una caserma lager di Casale Monferrato, dove erano costretti a mangiare una brodaglia di cavolo e duro pane di segale. Nonostante le lamentele sulla qualità del cibo, il comandante della caserma promise che in Germania sarebbero stati alimentati adeguatamente.

Fortunatamente, Caricato riuscì a fuggire e raggiunse una famiglia a Pescia, in Toscana, dove finalmente poté mangiare una minestra calda e una fetta di castagnaccio. Successivamente, si unì a un gruppo partigiano che si occupava di cercare cibo dai contadini locali.

L’esperienza di Caricato durante la guerra gli ha fatto apprezzare l’importanza del cibo coltivato e della disponibilità di alimenti genuini. Ha sottolineato che durante quei tempi difficili, la ricerca e il razionamento del cibo erano una parte essenziale della sopravvivenza.

Durante l’evento ‘Comunicare One health’, numerosi esperti e figure importanti nel campo della salute e dell’ambiente hanno partecipato per discutere della convergenza tra la salute umana, animale e ambientale. L’obiettivo principale dell’incontro era sensibilizzare sul concetto di ‘One Health’ e sottolineare l’importanza di affrontare le sfide globali legate alla salute del pianeta.

Il termine ‘One Health’ si riferisce all’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale. Questa definizione è diventata sempre più rilevante negli ultimi anni, soprattutto a causa delle emergenze pandemiche come il covid-19 e della crisi climatica in corso. Il convegno ha promosso la collaborazione tra discipline diverse, come la medicina, la sanità pubblica, l’ecologia, la medicina veterinaria, le scienze ambientali, la chimica e la biologia, per affrontare le sfide attuali e future.

L’opinione di Gaetano Caricato, basata sulla sua esperienza personale durante la guerra, offre una prospettiva preziosa sul valore del cibo coltivato. La sua testimonianza ci ricorda l’importanza di garantire un accesso adeguato a prodotti alimentari di qualità per tutti e ci spinge a riflettere sulle connessioni tra la salute umana, animale e ambientale.

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