Una nuova forma di teatro sta emergendo sulla scena europea, e si chiama Europanto. Questa lingua artificiale, inventata dallo scrittore Diego Marani nel 1996, è stata utilizzata per la prima volta in una pièce teatrale intitolata “Eine Posto, Kleine Platz” al Teatro dei Fabbri. L’autore, che all’epoca lavorava come traduttore al Consiglio dei ministri Europeo di Bruxelles, è stato ispirato dal suo lavoro nel creare questa lingua unica.
Lo spettacolo fa parte di una rassegna di drammaturgia contemporanea al Teatro La Contrada ed è stato scritto da Marani stesso e dall’attrice e drammaturga Elke Burul. La produzione è a cura di Actis – Associazione Culturale Teatro Immagine Suono e la regia è affidata a Giovanni Boni. La pièce ha riscosso un grande successo, affrontando temi come l’appartenenza, le migrazioni, le guerre e la libertà.
La trama ruota attorno all’ufficio di un diligente funzionario di polizia interpretato da Valentino Pagliei, dove una donna misteriosa (Elke Burul) si presenta per un colloquio necessario per regolare la sua posizione. La donna parla una lingua sconosciuta, un idioma che sembra essere composto da tutte le lingue del mondo ed è comprensibile ma intraducibile anche per l’interprete interpretato da Giovanni Boni. Nel corso dei dialoghi, che oscillano tra momenti drammatici, comici e surreali, il funzionario di polizia subisce una trasformazione interiore, cambiando la sua visione del mondo e comprendendo il valore di un’esistenza dove “ogni posto è in nessun luogo”.
Secondo Diego Marani, l’Europanto è una dimostrazione che le lingue non sono statiche e immutabili, ma sono mutevoli ed effimere come tutto ciò che appartiene all’umanità. Le lingue non appartengono ai governi o agli Stati, ma a coloro che le imparano e le parlano. La condivisione delle lingue è la migliore ricetta per la comprensione tra i popoli.
Questo spettacolo innovativo rappresenta un nuovo modo di esplorare la comunicazione e la comprensione umana attraverso il teatro. L’utilizzo dell’Europanto aggiunge un elemento di mistero e sfida per gli spettatori, creando un’esperienza unica che li fa riflettere sull’importanza della lingua e della comunicazione nella società contemporanea.
L’Europanto potrebbe essere considerato il futuro del teatro europeo, in quanto offre nuovi modi di esprimersi e di connettersi con il pubblico. Questa lingua artificiale non solo rompe le barriere linguistiche, ma ci invita anche a riflettere sulle nostre identità e sul modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
“Una Posto, Kleine Platz” è un esempio eccellente di come l’arte possa superare le differenze culturali e linguistiche e creare un dialogo universale. Questo spettacolo merita sicuramente di essere visto da tutti coloro che sono interessati a sperimentare forme teatrali innovative e a esplorare il potere della comunicazione umana.