Il futuro del consumo energetico è un tema sempre più urgente e preoccupante. Un recente articolo del New Yorker ha evidenziato le richieste energetiche esorbitanti legate alla generazione di Bitcoin e all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (IA). Secondo il sito Digiconomist, la generazione di Bitcoin consuma 145 miliardi di kilowattora di elettricità all’anno, più di quanto consumano interi Paesi come i Paesi Bassi. Se Google dovesse integrare l’IA generativa in ogni ricerca, il consumo di elettricità aumenterebbe a circa 29 miliardi di kilowattora all’anno, superando il consumo di molti paesi come il Kenya, il Guatemala e la Croazia.

Queste cifre sconvolgenti sollevano una domanda cruciale: come possiamo raggiungere l’obiettivo zero emissioni se continuiamo ad inventare nuovi modi per consumare energia? I dati forniti da Digiconomist si sovrappongono ad altre stime preoccupanti degli ultimi mesi. Ad esempio, un documento dell’Università di Washington ha calcolato che centinaia di milioni di interrogazioni su ChatGpt possono costare circa 1 gigawattora al giorno, equivalente al consumo energetico di 33.000 famiglie statunitensi.

Inoltre, secondo uno studio delle Nazioni Unite, la generazione di Bitcoin ha consumato 173,42 terawattore di elettricità nel biennio 2020-2022, equivalente al consumo energetico dell’Italia. Se fosse considerata una nazione, sarebbe la 27esima al mondo per consumo energetico.

Questi dati preoccupanti hanno spinto gli esperti a riflettere sulle conseguenze ambientali dello sviluppo tecnologico. “Lo sviluppo delle tecnologie digitali ha permesso il miglioramento di molti processi, riducendo complessivamente il consumo di energia e l’impatto ambientale. Tuttavia, la produzione di alcuni sistemi essenziali per lo sviluppo di alcune tecnologie solleva domande sul loro impatto ambientale”, spiega Nicola Gatti, Professore Ordinario di Intelligenza Artificiale al Politecnico di Milano e Responsabile dell’Osservatorio Artificial Intelligence.

Secondo Gatti, una delle sfide a cui la comunità scientifica deve far fronte è rendere i modelli di IA più specifici e, di conseguenza, più piccoli. Questo potrebbe consentire la riduzione dell’impatto ambientale di questi strumenti. È necessario trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale.

In conclusione, il crescente consumo energetico legato alla generazione di Bitcoin e all’utilizzo dell’IA è un problema che richiede attenzione immediata. È fondamentale che la comunità scientifica e le aziende si impegnino a trovare soluzioni sostenibili per ridurre l’impatto ambientale di queste tecnologie. Solo attraverso un approccio responsabile e consapevole possiamo garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.

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