Cristina Rivera Garza: una riflessione profonda sulle tragiche conseguenze dei femminicidi e l’urgente necessità di combattere l’impunità

Cristina Rivera Garza, una delle scrittrici messicane più famose e stimate della sua generazione, ha recentemente pubblicato il memoir “L’invincibile estate di Liliana”, in cui racconta la storia di sua sorella Liliana Rivera Garza, uccisa dal suo ex fidanzato Angel Gonzalez Ramos nel 1990 a Città del Messico.

La storia di Liliana è stata a lungo dimenticata e silenziata, relegata al discorso del “delitto passionale” che colpevolizza la vittima e esonera l’aggressore. Con il suo libro, Cristina Rivera Garza vuole rompere questo silenzio e portare alla luce la tragica realtà dei femminicidi e l’impunità che spesso li accompagna.

Il libro è stato ispirato dall’apertura dell’Archivio personale di Liliana, che ha permesso a Cristina di entrare in contatto con le lettere, i biglietti e i disegni della sorella. Questi documenti hanno confermato a Cristina che qualcosa non andava, che qualcosa non era stato detto o riconosciuto prima. Liliana aveva descritto Angel come un uomo dal temperamento aggressivo ma non lo aveva considerato una cattiva persona. Questo ha portato Cristina a riflettere sul potere delle parole e sulla necessità di un nuovo vocabolario per descrivere e comprendere la violenza di genere.

Negli anni Novanta, quando Liliana è stata uccisa, non esistevano ancora parole come “controllo” o “abuso”. Solo recentemente il termine “femminicidio” è entrato nel codice penale messicano come un delitto a se stante. Nonostante questi passi avanti, i femminicidi continuano ad aumentare in tutto il mondo. In Messico, 10 donne perdono la vita ogni giorno per mano dei loro partner, e il 95% di questi crimini rimane impunito.

Cristina Rivera Garza sottolinea che è fondamentale la solidarietà fra le donne di tutto il mondo e l’importanza di condividere un linguaggio comune per combattere la violenza di genere. Nonostante le sfide, è incoraggiata dalle azioni positive che sta vedendo: le donne si stanno dicendo “non sei sola” e stanno denunciando sempre di più questi crimini.

Il libro di Cristina Rivera Garza ha già suscitato un forte interesse in Italia, dove ha dato il via al movimento Unite e ha organizzato numerosi reading spontanei in tutto il Paese. La scrittrice è commossa dall’accoglienza che ha ricevuto per la storia di sua sorella e spera di continuare a lottare per i diritti delle donne insieme agli italiani.

Cristina Rivera Garza è una figura di spicco nella letteratura messicana e internazionale. È stata finalista al National Book Award di quest’anno e ha vinto numerosi premi letterari. Attualmente insegna all’Università di Houston, dove ha creato il primo dottorato di scrittura creativa in spagnolo negli Stati Uniti. I suoi libri, tra cui “Nessuno mi farà piangere” e “Segreto”, sono dedicati alla sua sorella Liliana e affrontano sempre la violenza di genere.

Cristina Rivera Garza ha dedicato gran parte della sua vita a scrivere il libro sulla storia di sua sorella, ma è stato solo con il ritrovamento dei documenti e con l’arrivo della pandemia che ha sentito l’urgenza di raccontare questa storia. Ora, Cristina si concentra sulle storie delle ragazze sopravvissute, sperando di portare alla luce anche le loro esperienze e di continuare a lottare per i diritti delle donne.

La pubblicazione del memoir di Cristina Rivera Garza è un importante passo avanti nella lotta contro i femminicidi e l’impunità che li accompagna. Attraverso la sua scrittura, Cristina cerca di rompere il silenzio e di sensibilizzare il pubblico su questa tragica realtà. È un messaggio di speranza e di solidarietà per tutte le donne che lottano contro la violenza di genere.

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