Luc Merenda, l’attore francese noto per le sue interpretazioni nei poliziotteschi degli anni Settanta, è protagonista del docu-film “Pretendo l’inferno” di Eugenio Ercolani. Nel film, Merenda racconta la sua vita professionale e personale, rivelandosi come una persona sincera e schietta.

Nel corso dell’intervista, l’attore ha espresso la sua opinione sul mondo del cinema, affermando che il 99,99% dei divi sono stronzi. Secondo Merenda, per avere successo come attore bisogna cambiare il modo di camminare, vestirsi e soprattutto utilizzare il proprio cuore, anche se questo comporta diventare uno stronzo.

Merenda, classe 1943, sembra incredibilmente giovane nonostante la sua età. Durante l’intervista, ha anche condiviso alcuni ricordi della sua infanzia, rivelando un aneddoto interessante: quando era chierichetto in collegio, ha scoperto il piacere del vino bianco. Nonostante fosse solo alle nove del mattino, era già completamente ubriaco. Tuttavia, ricorda anche i dolorosi colpi che riceveva dai preti con una striscia di cuoio sulla mano.

Il documentario di Ercolani offre uno sguardo approfondito sull’industria cinematografica italiana degli anni Settanta e Ottanta. Attraverso materiale d’archivio e interviste, il film esplora i personaggi, i colori, le sonorità e le atmosfere che hanno caratterizzato quel periodo. Luc Merenda è affiancato da molte personalità del suo passato, tra cui Danilo Massi, Ottaviano Dell’Acqua, Massimo Vanni, Francesco Barilli, Ernesto Gastaldi, Steve Della Casa, Martine Brochard, Guido e Maurizio De Angelis, Luciano Michelini, Eugenio Alabiso, Sergio Martino, Neri Parenti ed Enzo G. Castellari.

Luc Merenda ha lasciato un segno indelebile nel cinema italiano grazie alle sue interpretazioni nei poliziotteschi. Nonostante il suo successo come attore, è rimasto fedele a se stesso e non ha perso la sua autenticità. Il suo contributo al cinema italiano degli anni Settanta e Ottanta è ancora oggi apprezzato e ricordato dai fan di tutto il mondo.

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