Cristina Rivera Garza: una riflessione intima sui femminicidi e l’impunità

L’11 novembre 2021, l’ANSA ha pubblicato un articolo riguardante la scrittrice messicana Cristina Rivera Garza e il suo nuovo libro, intitolato “L’invincibile estate di Liliana”. Nel memoir, Rivera Garza racconta la storia della sua sorella, Liliana Rivera Garza, che fu uccisa dal suo ex fidanzato nel luglio del 1990. L’autrice sottolinea l’importanza del linguaggio condiviso e della solidarietà tra le donne di tutto il mondo.

Rivera Garza afferma di aver voluto scrivere il libro da molto tempo, ma la scintilla è stata l’apertura dell’Archivio personale di Liliana. Esaminando lettere, biglietti e disegni, l’autrice ha avuto una sensazione molto forte della presenza di sua sorella. Questa esperienza è diventata il cuore formale ed emotivo del libro, che Rivera Garza desidera condividere con i lettori.

Nei documenti di Liliana emerge l’intuizione che qualcosa non ha funzionato, che qualcosa non va. Rivera Garza sottolinea che negli anni ’90 mancavano le parole per identificare il pericolo e confermare quella sensazione. L’autrice ha evitato di riempire i silenzi con parole che non esistevano all’epoca. Oggi, tuttavia, nuovi vocabolari sono stati creati per affrontare il controllo, l’abuso e il femminicidio.

Nonostante i progressi compiuti, i femminicidi continuano ad aumentare. Rivera Garza osserva che in Messico, dieci donne perdono la vita ogni giorno per mano dei loro partner, mentre in altri paesi, come gli Stati Uniti e l’Italia, la situazione è altrettanto preoccupante. L’impunità è un problema diffuso, con il 95% dei femminicidi in Messico che rimangono impuniti. Inoltre, i familiari e gli amici degli aggressori tendono a proteggerli e a non denunciarli.

Tuttavia, Rivera Garza sottolinea che ci sono anche segnali positivi. Le donne stanno iniziando a dire “non sei sola” e questo messaggio diventa ancora più potente quando viene espresso in molte lingue diverse. In Italia, il libro di Rivera Garza ha dato il via al movimento Unite e ha generato numerosi reading spontanei in tutto il paese.

La scrittrice messicana è stata finalista al National Book Award di quest’anno ed è stata insignita di numerosi premi internazionali. Insegna all’Università di Houston, dove ha creato il primo dottorato di scrittura creativa in spagnolo negli Stati Uniti. I suoi libri precedenti, come “Nessuno mi farà piangere” e “Segreto”, sono dedicati alla sua sorella e affrontano la questione della violenza di genere.

Rivera Garza afferma di aver cercato di scrivere questo libro per tutta la vita e che, con il ritrovamento dei documenti e la paura di morire senza aver raccontato questa storia, finalmente ci è riuscita. Ora, si impegna a raccontare le storie di tutte le ragazze che sono sopravvissute.

In conclusione, l’articolo presenta Cristina Rivera Garza come una scrittrice impegnata nella lotta contro i femminicidi e l’impunità. Il suo libro “L’invincibile estate di Liliana” offre una riflessione intima sulla violenza di genere e sottolinea l’importanza del linguaggio condiviso e della solidarietà tra le donne. Rivera Garza si impegna a continuare a combattere per i diritti delle donne e a raccontare le storie di coloro che sono sopravvissute a esperienze simili.

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