Gemelli si avvicina all’accreditamento per la Fase 1 del progetto Nucleare e Radiofarmacie in campo medico

La medicina nucleare sta aprendo nuove frontiere nella diagnosi e nella terapia di varie patologie, e il Policlinico Gemelli di Roma è in procinto di ottenere l’accreditamento per la Fase 1 del progetto Nucleare e Radiofarmacie. Durante il seminario internazionale ‘Radiopharmacy: the Next One’, tenutosi presso il Policlinico Gemelli, sono stati discussi i progressi e le potenzialità di questa innovativa branca della medicina.

La Fase 1 della Medicina Nucleare e delle Radiofarmacie è fondamentale per condurre studi di ricerca in una fase molto precoce, in cui vengono effettuati studi clinici denominati ‘first-in-human’. Gennaro Daniele, direttore programma e Uoc di fase I di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, spiega che il programma di fase I è già attivo con successo da alcuni anni presso la Fondazione, sia per studi oncologici che non-oncologici.

Tra le nuove applicazioni nella diagnostica nucleare, Salvatore Annunziata, responsabile della facility GSTeP Radiopharmacy, ha annunciato l’avvio dei test con isotopi innovativi come lo 89Zr e il 64Cu, che possono essere coniugati con anticorpi monoclonali. Questo rappresenta una novità per le radiofarmacie ospedaliere italiane. In particolare, Annunziata sottolinea che, nel caso degli anticorpi anti-PD-L1, sarà possibile valutarne l’espressione in multipli siti, anziché solamente in una lesione come avviene attualmente. Questo nuovo approccio, chiamato ‘immuno-Pet’, consentirebbe di individuare meglio l’espressione del PD-L1 in tutti i siti di malattia, non solo nel sito della biopsia.

Non solo diagnostica, ma anche terapia nucleare. Alessandro Giordano, direttore Uoc Medicina Nucleare di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e Ordinario di Medicina Nucleare all’Università Cattolica del Sacro Cuore, spiega che si spera di poter effettuare studi first-in-human anche con i radiofarmaci terapeutici. L’obiettivo è realizzare un completo percorso ‘teranostico’, che va dalla diagnosi alla terapia utilizzando la stessa molecola (ligando) ma marcata con radionuclidi diversi.

L’attivazione della fase I del progetto Nucleare e Radiofarmacie rappresenta un passo importante per ampliare le opportunità della ricerca a livello nazionale e internazionale. Giovanni Scambia, Direttore Scientifico di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e Ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sottolinea che il Policlinico Gemelli è una delle poche Radiofarmacie GMP-like italiane per la ricerca sui radiofarmaci Pet sperimentali.

In conclusione, il Policlinico Gemelli si sta preparando ad affrontare una nuova sfida nella medicina nucleare, aprendo la strada a nuove possibilità di diagnosi e terapia. La ricerca e lo studio dei radiofarmaci si stanno evolvendo rapidamente, offrendo soluzioni innovative per la cura delle malattie. La Fase 1 del progetto Nucleare e Radiofarmacie rappresenta un passo importante verso un futuro sempre più promettente per la medicina nucleare.

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