Studio EL: la bottega d’arte che ha fatto la storia del cinema italiano
Nascosta all’interno degli studi di Cinecittà, c’è una bottega d’arte che ha contribuito a creare alcuni dei film più iconici della cinematografia italiana. Studio EL, fondato nel 1983 da Ettore Scola e lo scenografo Luciano Ricceri, è un luogo magico che racchiude quasi quarant’anni di storia del cinema italiano.
In occasione del BIF&ST, il Festival Internazionale del Film di Bari, verrà presentato un omaggio speciale a Ettore Scola e Luciano Ricceri attraverso il documentario “Tutte le cose che restano – Studio EL a Cinecittà”, diretto da Cinzia Lo Fazio e prodotto da Polygono Film e Luce Cinecittà in collaborazione con il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia.
Studio EL non è solo uno studio cinematografico, ma una vera e propria bottega rinascimentale in cui sono state conservate molte delle creazioni di Scola e Ricceri. Qui, i due maestri hanno lavorato ai loro grandi film e hanno dato l’opportunità a numerosi giovani di crescere e migliorare le proprie competenze nel campo del cinema.
Ettore Scola, in un’intervista di repertorio, ha dichiarato: “Mi piace qui incontrare i giovani e ascoltare i loro progetti guardandoli in viso”. Studio EL è stato un luogo di ispirazione per molti giovani artisti, che hanno avuto la possibilità di imparare dai maestri e contribuire alla creazione di opere d’arte cinematografiche.
Dopo la scomparsa di Scola e Ricceri, Studio EL rischiava di chiudere i suoi battenti. Tuttavia, grazie all’impegno e all’amore di Ezio Di Monte, uno storico collaboratore dello studio e protagonista del documentario, è stato possibile preservare questo luogo di memoria all’interno di Cinecittà.
Oggi, Studio EL è un luogo in cui la memoria del cinema italiano vive attraverso gli oggetti che custodisce. In un’epoca in cui la dematerializzazione è sempre più presente, questi oggetti hanno un valore ancora maggiore, poiché rappresentano la cinematografia di Ettore Scola e il talento dei suoi artigiani.
Tra gli oggetti esposti a Studio EL, ci sono la macchina rossa a pedali di Paolino ne “La famiglia” del 1987, il bosco realizzato con gigantografie e calchi de “Il viaggio di Capitan Fracassa” del 1990 e i disegni preparatori di Scola su semplici fogli di carta. Queste meraviglie sono opere d’arte di un cinema artigianale e poetico che non esiste più.
Nel documentario “Tutte le cose che restano – Studio EL a Cinecittà”, oltre ai protagonisti Ezio Di Monte e Silvia Imperi, ci sono numerose testimonianze che rendono omaggio a questo luogo unico. Tra gli intervistati ci sono Andrea Occhipinti, Ricky Tognazzi, Massimo Wertmüller, Tosca D’Aquino, Giuseppe Cederna e molti altri.
Il documentario uscirà a maggio grazie alla collaborazione con Luce Cinecittà. Sarà un’opportunità per il pubblico di scoprire e apprezzare il lavoro di Studio EL e di rendere omaggio a due grandi maestri del cinema italiano: Ettore Scola e Luciano Ricceri.
Studio EL è un luogo che ha fatto la storia del cinema italiano e che merita di essere preservato come patrimonio culturale. Grazie al documentario, sarà possibile conoscere da vicino la magia di questo luogo e apprezzare il talento dei suoi creatori.