Finalmente, dopo 555 anni, il misterioso polittico di Piero della Francesca è stato ricomposto e può essere ammirato nella sua interezza. Il polittico agostiniano, realizzato dal famoso pittore italiano per l’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro, era stato smembrato alla fine del Cinquecento e le sue otto tavole erano andate disperse nel corso dei secoli.

Tuttavia, il museo Poldi Pezzoli di Milano è riuscito a riunire le tavole sopravvissute per la prima volta dalla loro separazione. La mostra intitolata “Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito” espone le otto tavole fino al 24 giugno. Le tavole sono state prestate da importanti musei internazionali come la Frick Collection di New York, il Museo de Arte Antiga di Lisbona e la National Gallery of Art di Washington.

Le tavole, ognuna con la cornice originale, sono state allestite nella stessa stanza con l’illuminazione appositamente creata da Artemide. L’esposizione è stata curata da Machtelt Brüggen Israëls e Nathaniel Silver ed è stata l’occasione per esaminare attentamente le opere. Fondazione Bracco, main partner della mostra, ha finanziato gli esami sul San Nicola eseguiti da un team di ricercatori dell’Università Statale di Milano con la collaborazione del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.

Grazie agli esami diagnostici, sono state fatte diverse scoperte e ipotesi sul polittico. Ad esempio, l’esame di San Michele Arcangelo ha permesso di identificare l’accenno di un piede accanto a un drappo di velluto rosso sopra un gradino di porfido all’angolo in basso della tavola. Da qui è stato possibile dedurre che la tavola centrale del polittico era la Madonna in ginocchio che viene incoronata da Cristo.

La direttrice del museo Poldi Pezzoli, Alessandra Quarto, ha definito questa riunione delle tavole “il evento del secolo”. Ha sottolineato come sia stata una grande opportunità sfruttare la temporanea chiusura della Frick Gallery per convincere gli altri musei ad affidare le loro opere per la mostra.

Ora, finalmente, il pubblico può ammirare il polittico agostiniano riunito e scoprire i segreti e le tecniche utilizzate da Piero della Francesca, un “pittore di luce” che ha saputo utilizzare l’olio come i fiamminghi. Questa mostra rappresenta un’occasione unica per immergersi nell’arte e nella bellezza delle opere di uno dei più grandi maestri dell’arte italiana.

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