La mappa 3D più completa dei quasar: 1,3 milioni di punti nello spazio

La scienza continua a stupirci con scoperte sempre più incredibili. Questa volta, gli astronomi hanno realizzato la mappa 3D più completa mai realizzata dei quasar, quei buchi neri supermassicci attivi che si trovano al centro delle galassie. Questi oggetti sono tra i più luminosi del cosmo e la loro analisi può fornire importanti informazioni sulle proprietà della materia oscura.

La mappa è stata creata grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, e ha permesso di individuare e posizionare nello spazio e nel tempo ben 1,3 milioni di quasar. Uno di questi quasar, il più lontano, risale a un’epoca in cui l’universo aveva solo 1,5 miliardi di anni, molto prima dell’era attuale che conta 13,7 miliardi di anni.

Secondo gli esperti, questa nuova mappa di quasar è un vero e proprio capolavoro scientifico. Non è la mappa con il maggior numero di quasar né quella con le misurazioni di migliore qualità, ma è stata in grado di classificare il più grande volume totale di universo mai studiato. Questo permette agli astronomi di avere una visione più completa e dettagliata di queste misteriose strutture cosmiche.

I dati raccolti da Gaia contenevano oltre 6,6 milioni di possibili quasar, che sono oggetti centinaia di volte più luminosi di un’intera galassia. Originariamente, il telescopio spaziale Gaia era stato progettato per mappare le stelle della Via Lattea, ma durante le sue osservazioni ha inavvertitamente catturato anche molti oggetti situati al di fuori della nostra galassia, tra cui i quasar.

Questa scoperta è di fondamentale importanza per la comprensione delle proprietà della materia oscura. Infatti, le galassie che ospitano i quasar sono circondate da enormi aloni di questo enigmatico materiale. La mappa dei quasar permetterà agli scienziati di studiare meglio l’interazione tra la materia oscura e le galassie circostanti.

Ma non è tutto. Gli autori dello studio hanno anche realizzato una mappa che indica le regioni in cui si prevede che la presenza di polvere, stelle e altre interferenze possa ostacolare l’individuazione di alcuni quasar. Queste informazioni sono essenziali per interpretare correttamente i dati e ottenere una visione ancora più precisa di questi oggetti celesti.

Insomma, la scoperta di questa mappa 3D dei quasar è un vero e proprio trionfo per la scienza. Ci permette di esplorare l’universo come mai prima d’ora e di approfondire la nostra comprensione delle sue meraviglie. Non vediamo l’ora di vedere quali altre sorprese ci riserverà il futuro della ricerca astronomica.

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