Euclid: Sperimentazione pionieristica per rimuovere il ghiaccio dagli occhi
Il telescopio spaziale Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea sta per affrontare una sfida senza precedenti: rimuovere il sottile strato di ghiaccio che si è depositato sulle sue lenti. Questo strato di ghiaccio, dello spessore di una molecola di DNA, sta causando una diminuzione nella luce rilevata dalle stelle, compromettendo la capacità di Euclid di scandagliare l’universo alla ricerca della materia e dell’energia oscure.
Il team di Euclid sta per iniziare una procedura mai tentata prima da una distanza di 1,5 milioni di chilometri. Gradualmente, accenderanno il sistema di riscaldamento per sciogliere il ghiaccio senza danneggiare gli strumenti sensibili del telescopio. Questa sperimentazione pionieristica rappresenta un notevole passo avanti nella tecnologia spaziale e potrebbe aprire la strada a nuove soluzioni per problemi simili che si verificano con frequenza nei telescopi e nelle sonde spaziali.
Il problema del ghiaccio sulle lenti è comune nei telescopi e nelle sonde che operano nello spazio estremamente freddo. Durante l’assemblaggio sulla Terra, l’acqua presente nell’aria si deposita all’interno delle componenti e successivamente viene rilasciata quando i veicoli si trovano nel vuoto cosmico, attaccandosi alle superfici. Questo è un problema che era stato previsto, e dopo il lancio di Euclid lo scorso luglio, sono stati accesi i riscaldatori a bordo per cercare di eliminare l’acqua. Tuttavia, una parte del ghiaccio è sopravvissuta e ora il team di Euclid deve trovare un modo per rimuoverlo senza compromettere la missione.
La soluzione più semplice sarebbe riaccendere tutti i riscaldatori contemporaneamente per diversi giorni, portando la temperatura a bordo da -140 a -3 gradi Celsius. Questo scioglierebbe il ghiaccio, ma potrebbe anche danneggiare gli strumenti e compromettere l’allineamento del telescopio. Ricreare l’assetto corretto richiederebbe diverse settimane di ricalibrazione, un tempo prezioso che potrebbe mettere a rischio la missione stessa.
Per questo motivo, il team di Euclid ha optato per una soluzione più cauta. Inizieranno riscaldando individualmente solo alcune componenti meno sensibili e procederanno con molta cautela finché non individueranno la posizione esatta del ghiaccio. Questo approccio permetterà loro di rimuovere il ghiaccio senza danneggiare gli strumenti e senza dover affrontare un lungo processo di riallineamento.
La sperimentazione che sta per essere effettuata da Euclid è un esempio di come la scienza spaziale sia costantemente alla ricerca di soluzioni innovative per superare gli ostacoli che si presentano nello spazio estremo. Questo tipo di ricerca pionieristica è fondamentale per ampliare la nostra comprensione dell’universo e per aprire la strada a nuove scoperte nel campo della cosmologia. Non vediamo l’ora di vedere i risultati di questa sperimentazione e di scoprire cosa Euclid ci rivelerà sull’universo oscuro.