La presenza femminile negli incarichi di amministratore delegato in Italia rappresenta solo il 4% del totale. Nonostante l’Italia si posizioni sopra la media europea per quanto riguarda la presenza femminile nei consigli di amministrazione (Cda), il numero di donne che ricoprono il ruolo di amministratore delegato o direttore finanziario rimane estremamente basso.

Questi dati emergono dall’ottava edizione dello studio “Women in the boardroom: a global perspective” condotto da Deloitte su oltre 18.000 aziende in 50 Paesi. Lo studio esplora la rappresentanza delle donne nei Cda e rivela che in Italia solo il 4% degli amministratori delegati e il 6% dei direttori finanziari sono donne.

Nonostante ciò, è importante sottolineare che nel 2023 la percentuale di donne nei consigli di amministrazione in Italia sarà pari al 40,4%. Settori come l’energia e le risorse naturali registrano una delle più alte percentuali di donne nei Cda, pari al 45%. Anche il settore dei servizi finanziari conta una significativa presenza femminile, con il 42,1% dei membri donna.

Tuttavia, a livello globale, meno di una poltrona su quattro nei Cda è occupata da una donna (23,3%). Solo l’8,4% dei board è presieduto da una donna e solamente il 6% dei Ceo è donna. Questi dati dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere una reale parità di genere negli alti livelli decisionali delle aziende.

Secondo la ricerca di Deloitte, al ritmo attuale, non si raggiungerà la parità di genere globale per presidenti di Cda e Ceo prima del 2073 e del 2111, ovvero tra 50 e 90 anni. Questi numeri mettono in luce l’urgente necessità di promuovere l’equilibrio di genere nelle posizioni di leadership e di adottare misure concrete per favorire la crescita delle donne nelle carriere aziendali.

La diversità di genere nei Cda porta benefici significativi alle aziende, come una maggiore innovazione, un miglioramento delle performance finanziarie e una migliore gestione dei rischi. Le donne portano prospettive uniche e competenze complementari che possono contribuire al successo delle imprese.

In conclusione, sebbene l’Italia si trovi sopra la media europea per quanto riguarda la presenza femminile nei Cda, i numeri relativi agli amministratori delegati e ai direttori finanziari rimangono molto bassi. È fondamentale che le aziende adottino politiche di promozione dell’equilibrio di genere e che si creino opportunità di crescita per le donne nelle posizioni di leadership. Solo così si potrà raggiungere una reale parità di genere e sfruttare appieno i benefici che la diversità può portare alle aziende.

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