Il futuro demografico del mondo è destinato a subire un grande cambiamento entro il 2100, secondo uno studio condotto dal programma di ricerca Grb dell’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington e pubblicato sulla rivista The Lancet. Secondo i dati emersi dalla ricerca, ci sarà un crollo globale della fertilità, con una divisione demografica tra i Paesi più ricchi e quelli a basso reddito.

Il tasso di fertilità si è già più che dimezzato negli ultimi 70 anni, passando da circa 5 figli per donna nel 1950 a 2,2 nel 2021. Si prevede che entro il 2050 più di tre quarti dei Paesi del mondo avranno un tasso di fertilità inferiore a 2,1 figli per donna, la soglia che permette di sostenere nel tempo le dimensioni della popolazione. Nel 2100, questa situazione si estenderà al 97% dei Paesi del mondo.

Solo sei Paesi avranno un tasso di fertilità superiore a 2,1 figli per donna: due in Oceania, tre in Africa subsahariana e uno in Asia centrale. Al contrario, alcuni Paesi registreranno tassi di fertilità estremamente bassi, come il Bhutan con 0,69 figli per donna. Anche l’Italia non farà eccezione, con un tasso di fertilità che nel 2100 supererà di poco 1.

Questo cambiamento demografico avrà conseguenze significative per le economie e le società, a partire dalle migrazioni. Gli autori dello studio suggeriscono che la bassa fertilità potrebbe essere mitigata attraverso l’immigrazione etica ed efficace e politiche di sostegno ai genitori. Tuttavia, la situazione porterà a un “mondo demograficamente diviso” con gravi sfide per molti Paesi.

Mentre molti Paesi si troveranno ad affrontare le sfide economiche di una forza lavoro in calo e una popolazione sempre più anziana, i Paesi più poveri dell’Africa subsahariana dovranno sostenere una popolazione giovane e in rapida crescita in contesti politici ed economici instabili, con problemi come il cambiamento climatico e sistemi sanitari inefficienti.

Le conseguenze di questa situazione saranno immense e richiederanno una riorganizzazione delle società. Per esempio, l’aumento delle nascite nell’Africa subsahariana richiederà maggiori sforzi per affrontare il cambiamento climatico, migliorare le infrastrutture sanitarie e ridurre i tassi di mortalità infantile. Inoltre, sarà fondamentale eliminare la povertà estrema e garantire che i diritti riproduttivi delle donne, la pianificazione familiare e l’istruzione delle ragazze siano priorità assolute per ogni governo.

In conclusione, il declino della fertilità mondiale raggiungerà il suo picco entro il 2100, portando a un mondo demograficamente diviso con importanti sfide per le economie e le società. Saranno necessarie politiche efficaci per affrontare questa situazione e garantire un futuro sostenibile per tutti.

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