Aumento dei consumi petroliferi a febbraio: la mobilità traina il settore
I consumi petroliferi in Italia hanno registrato un aumento dell’1,2% a febbraio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo i dati forniti dall’Unem (Unione energie per la mobilità). Nonostante l’azzeramento dell’olio combustibile nella termoelettrica, i consumi petroliferi sono aumentati di 51.000 tonnellate, dimostrando un aumento significativo nella mobilità del paese.
La crescita dei consumi è stata trainata principalmente dal settore della mobilità, con il jet fuel che ha registrato un aumento del 24%, la benzina del 9% e il gasolio del 5,4%. Questi dati positivi sono stati ottenuti grazie al contributo positivo di tutti i carburanti utilizzati nei trasporti su strada, marittimi e aerei.
Se confrontiamo i dati con il periodo pre-pandemico, possiamo notare un notevole progresso nei consumi di benzina, che evidenzia un aumento del 18%, mentre il gasolio ha avuto un progresso intorno all’1%. Il jet fuel ha mantenuto volumi analoghi.
Tuttavia, nonostante l’aumento dei consumi, bisogna fare i conti con l’incremento dei prezzi al consumo. A febbraio, il prezzo medio della benzina è stato di 1,84 euro al litro, con un aumento di 6 centesimi rispetto al mese precedente. Il gasolio ha raggiunto un prezzo di 1,80 euro al litro, con un incremento di 7 centesimi. Questi aumenti sono stati influenzati dagli aumenti internazionali del prezzo del petrolio, che ha raggiunto i 83 dollari al barile a febbraio, e dalle tensioni geopolitiche che hanno portato ad un aumento dei prezzi dei prodotti raffinati.
Nonostante i prezzi in aumento, i consumi petroliferi continuano a crescere in Italia, grazie all’aumento della mobilità nel paese. L’industria dei trasporti è stata favorita anche da un giorno in più nel calendario a causa dell’anno bisestile. Questi dati positivi indicano una ripresa economica nel settore dei trasporti, che potrebbe essere un segno di speranza per il futuro dell’economia italiana.